Confesso di non essere un’amante di Renzo Piano, ma devo ammettere che l’area del Porto Antico di Genova (ripensata dall’archistar nel 1992 in occasione delle Colombiadi) è così affascinante che, per la quantità di attrazioni di livello che ospita, rappresenta già di per sé un ottimo motivo per farsi un weekend a Genova (ma non l’unico!).
Il mio itinerario inizia all’Acquario di Genova, indubbiamente l’attrazione principale del capoluogo ligure, ma per un motivo ben preciso: ammirare il tenero cucciolo di lamantino nato lo scorso settembre, il primo in Italia (la sua nascita è un evento ancora più prezioso perché questo mammifero è a rischio estinzione).
Per le prime cinque settimane di vita è stato nutrito dallo staff dell’Acquario fino a 8 volte al giorno, ma recentemente ha cominciato a prendere il latte da mamma Rynke. Poiché l’allattamento avviene attraverso le mammelle che sono situate sotto le ascelle, la posizione che la madre assume è tenerissima e ricorda un abbraccio.
Anche la giovane femmina di squalo zebra di 1,20 metri di lunghezza, nata un anno fa e appena inserita nella vasca della laguna tropicale, ascoltando le spiegazione dello staff diventa ai miei occhi simpatica. Ma la mia attenzione, e anche quella della maggior parte dei turisti, è catturata dal piccolo – più di 20kg alla nascita!- delfino nato lo scorso 20 agosto (per cui non è ancora stato scelto un nome) e dalla sua mamma Luna.
Tra i due non è stata subito sintonia: per i primi 10 giorni i veterinari hanno dovuto integrare il latte materno, visto che Luna era inesperta, ma ora sono inseparabili e vederli nuotare insieme è davvero tenero.
Il delfino è un animale meraviglioso e il feeling che ha con gli esseri umani è evidente. E in effetti Goccia, la delfina di un anno dell’Acquario di Genova, si mostra al pubblico proprio come ci era stata descritta: giocherellona, disubbidiente e autonoma.
Non solo i bimbi rimangono impressionati da quest’animale: tutti i giorni (alle 12 e alle 14.15), grazie alla parete vetrata aperta al piano superiore del Padiglione Cetacei, si possono ascoltare le vocalizzazioni dei delfini e, attraverso gli esperti, capirne le evoluzioni e approfondire le interazioni tra gli animali e gli addestratori che, si dice qui, riconoscono i delfini dal viso, mentre i veterinari dalla dorsale.
Altra attrazione dell’Acquario è la vasca dei pinguini, aperta nel 2008, altro animale che potrei osservare per ore. Questi sono provenienti da un centro di riabilitazione dopo il disastro ambientale per la fuoriuscita di petrolio in Sudamerica.
All’Acquario di Genova é possibile scoprire anche molte curiosità sui suoi “ospiti” prendendo parte al percorso Acquario segreto: con la guida di un esperto biologo ci si muove nel “dietro le quinte” delle vasche, si visita il laboratorio dove vengono illustrate le modalità di allevamento del plancton, si accede alla piattaforma accanto alla vasca principale del nuovo Padiglione Cetacei per osservare i delfini da una prospettiva inusuale…
Dopo la visita all’Acquario e un pranzo nell’area del Porto (c’è Eataly, che è sempre una sicurezza), il pomeriggio è dedicato al Galata, il Museo del Mare, situato nella vecchia darsena dove, dal 1590, si costruivano le galee della flotta genovese. Anche la ristrutturazione di questo edificio è griffata: l’attuale aspetto a vetri e terrazze è di Guillermo Vàsquez Consuegra. Il Galata fa parte di un museo a cielo aperto che contempla anche il Sommergibile Nazario Sauro e due gru portuali originali.
Il Galata è una fucina di informazioni interessanti per grandi e piccoli: si ripercorre la storia della città valorizzando la sua naturale vocazione marittima. Attraverso strumenti, cartine, mappamondi, plastici, riproduzioni è possibile davvero comprendere Genova e il suo indissolubile legame con il mare. Proprio questo nodo è stato colto in modo significativo da Renzo Piano nel suo “Affresco”, lo studio avvenieristico della città, esposto all’ingresso del museo.
Il successo di Genova passa anche attraverso la storia di alcuni suoi illustri personaggi, come Cristoforo Colombo e Andrea Doria, e di alcune imbarcazioni leggendarie, come la galea (ricostruita qui in scala 1:1), i vascelli e il brigantino Anna.
Lontano dall’essere un noioso catalogo di oggetti marini, questo museo è attualmente arricchito dalla mostra “Mare Monstrum, l’immaginario del mare tra meraviglia e paura”, con l’esposizione di suggestioni di varia natura accomunate dal mistero che da sempre il mare e le creature che ci abitano hanno suscitato nei viaggiatori.
Ciò che però personalmente ho più apprezzato è l’allestimento del terzo piano con il MEM, Memorie e Migrazioni: un’esposizione dal sapore veramente internazionale! Ogni Italiano dovrebbe rivivere il percorso migratorio fatto da 29 milioni di connazionali tra la fine dell’’800 e l’inizio del ‘900 servendosi delle postazioni multimediali e delle trovate innovative, come per esempio la carta d’identità che ci fornisce indicazioni (vere!) su quel migrante, oppure la ricostruzione della dogana e del piroscafo Città di Torino, con i cameroni dove si possono comprendere le condizioni di viaggio dei migranti e ascoltarne le storie seduti sui loro letti.
Ovviamente impossibile non fare parallelismi tra antiche e nuove migrazioni: così si apre la sala dedicata ai flussi contemporanei.
La domenica a Genova è dedicata alle altre attrazioni del Porto Antico. Chi viaggia con bambini non può perdere La Città dei Bambini e dei Ragazzi, una grande struttura adibita a gioco, scienza e tecnologia per bambini dai 2 ai 12 anni e il Museo Luzzati, dedicato all’opera di Emanuele Luzzati, illustratore, scenografo e designer genovese famoso in tutto il mondo.
Se, come me amate la natura e la scienza, vi consiglio il Museo Nazionale dell’Antartide.
Il Museo dell’Antartide è un altro viaggio, questa volta alla scoperta di un ambiente unico per le caratteristiche estreme del clima e per i suoi paesaggi glaciali. Anche in questo caso il visitatore è posto al centro dell’esperienza: attraverso filmati, reperti scientifici e allestimenti interattivi è possibile visitare le basi italiane in Antartide e seguire l’attività dei ricercatori. Il Museo è stato rinnovato quest’anno ed è un’ottima occasione per vestire i panni dell’esploratore, anche perché i contenuti sono costantemente aggiornati sulla base delle ricerche scientifiche in corso.
Di fronte al Museo fate un salto sul Bigo, l’ascensore panoramico che ruota su se stesso permettendo una vista a 360° sui campanili, le torri, i caruggi genovesi e, in lontananza, la Lanterna e l’osceno matitone. Il Bigo è composto da sette bracci di diversa lunghezza e nella forma richiama i bracci di carico delle navi mercantili.
Per finire in bellezza il weekend al Porto Antico di Genova, un giro veloce nella Biosfera, una sfera di vetro e acciaio che ospita piante e animali tropicali in libertà.
Qui a colpire sono i colori vivaci e i versi esotici, capaci immediatamente di catapultarmi nella foresta tropicale, almeno con l’immaginazione.
Info utili e curiosità
Sul sito Acquariodigenova.it è possibile valutare diverse formule di ingressi per tutte le attrazioni del Porto Antico.
L’Acquario di Genova fa parte di Intercet, una piattaforma che si occupa del censimento dei cetacei nel Santuario Pelagos, il tratto di mare davanti alle coste francesi, monegasche e italiane, dove vivono e si riproducono 8 specie di cetacei.
L’Acquario è inoltre impegnato con Mom, un progetto per la salvaguardia della foca monaca, la specie più martoriata del Mediterraneo, attualmente in fase di ripopolamento a Venezia, nelle Eolie e in Sardegna, dove sono stati recentemente avvistati alcuni esemplari.