Sudafrica, uno di quei Viaggi con la V maiuscola arrivato così inaspettatamente come solo una sorpresa può essere. Non pensavo fosse uno Stato così grande e così vario. In 2700 km siamo passati dai paesaggi secchi e aridi della savana ai prati verdi e cascate che ricordavano l’Irlanda e alle distese infinite di pini. Anche la fauna non fa eccezione, si possono vedere i big five e tanti altri animali nei parchi nazionali, avvistare balene e pinguini lungo le coste affacciate sugli oceani Indiano e Atlantico. In Sudafrica c’è di tutto e di più.
Appena arrivati abbiamo noleggiato un’auto e siamo partiti on the road. Le strade sono tenute molto bene ed è semplice orientarsi.
La nostra prima tappa è stato il Blyde Canyon,un mix di punti panoramici, scorci a strapiombo sul fiume, pozze d’acqua ritrovo di tanti locali, cascate e prati verdi. Iniziamo a “preoccuparci” quando ci ritroviamo immersi nella nebbia e viene da chiedersi “ma non eravamo in Sudafrica?” Dato che eravamo di passaggio ci siamo fermati a Pilgrim’s Rest, un paesino che si è sviluppato ai tempi della corsa all’oro ed è rimasto com’era una volta con case in lamiera e il classico saloon.
Lasciamo questa parte sudafricana meno conosciuta e andiamo al Kruger National Park, uno dei parchi più grandi e famosi per fare i safari. Le distanze sono davvero grandi, in un tragitto di 600 km abbiamo incontrato pochissimi paesi ed è difficile spezzare gli spostamenti con tappe intermedie. Il parco Kruger è visitabile anche con la propria auto, la strada principale è asfaltata e le secondarie sono sterrate ma percorribili.All’ingresso di uno dei nove cancelli del parco si paga l’entrata e su richiesta è disponibile una mappa molto dettagliata con tutti i percorsi possibili e una simpatica check-list dove segnare gli animali avvistati. All’interno del parco ci sono tanti camp statali e qualche lodge privato dove poter pernottare ma anche fuori dai gate ci sono diverse possibilità di pernottamento.Sparse nel parco si trovano delle aree pic-nic dove è possibile fermarsi, alcune sono attrezzate con un negozietto dove è possibile acquistare qualcosa da mangiare mentre altre hanno solo tavolini e sedie e punto barbecue (chiamato braai e molto diffuso in Sudafrica). Abbiamo avuto la fortuna di vedere tanti animali e tutti i big five (leopardo, leone, elefante, bufalo e rinoceronte).
A fine dicembre tutte le specie avevano i cuccioli (nati a ottobre-novembre) ed è stato ancora più bello. La varietà di uccelli è incredibile, i loro colori lasciano a bocca aperta.
Nel parco ci sono tantissime possibilità di safari sia con la propria auto che con le tante jeep organizzate dai vari camp e lodge. Safari all’alba, al tramonto, notturni o a piedi. Vedere gli animali nel loro habitat è uno spettacolo della natura, alzarsi presto e partire per un safari, fare una pausa in uno dei punti di sosta, tornare al lodge la sera dopo un safari al tramonto, cenare sotto un cielo stellato che sembra così vicino da poterlo toccare, chiacchierare intorno al fuoco e vedere le stelle cadenti: le giornate sono piene e ci si addormenta felici e soddisfatti.
Gli ultimi tre giorni ci siamo trasferiti a Santa Lucia sull’Oceano Indiano, qui è possibile scegliere di starsene sdraiati sulla lunghissima spiaggia di dune dove le tartarughe vanno a deporre le uova oppure dedicarsi alle tante attività che l’area offre. Noi abbiamo trascorso una giornata all’Isimangaliso Wetland Park, entrando al gate di Santa Lucia e percorrendolo tutto si arriva a Cape Vidal. Ci sono vari punti panoramici convista sull’oceano e sul lago (o quel che ne resta visti i periodi di siccità), la costa passa dalle rocce alla sabbia finissima. Anche in questo parco è possibile avvistare gli animali. A Cape Vidal si può fare il bagno, la corrente è abbastanza forte ma basta rimanere dove l’acqua è bassa e con la maschera si può vedere anche qualche pesce vicino a una piccola parte di barriera corallina.Il secondo giorno siamo andati all’Hluhluwe-Imfolozi National Park per un altro safari con la nostra auto, la concentrazione di rinoceronti bianchi e neri qui è alta (noi vediamo quello bianco) ma fa davvero caldo e quelli che vediamo sono sdraiati in qualche pozza. Di ritorno ci fermiamo al villaggio zulu appena fuori da Santa Lucia, danze e costumi tipici sono belli ma per i nostri gusti è un pò troppo turistico e forse è meglio cercare qualcosa di più “reale” (almeno questa è stata la nostra impressione).
A Santa Lucia è possibile fare anche un’uscita in barca sull’estuario per avvistare ippopotami e coccodrilli. Ippopotami che una notte abbiamo trovato in un’aiuola della città intenti a mangiare l’erba, in strada ci sono parecchi cartelli che ricordano di fare attenzione agli ippopotami di notte e anche la ragazza del nostro lodge ci ha raccomandato di muoversi in auto perchè se dovessero attaccare sono davvero pericolosi.
E’ arrivato il momento di tornare a Johannesburg per il volo di ritorno e per tirare l’orario di partenza decidiamo di affidarci ad una guida per visitare Soweto (South Western Township).
Questa township sta avendo la sua rivincita rispetto al passato,quando venivano esiliati qui (come in altre zone del Sudafrica) le persone di colore durante il periodo dell’apartheid. Grazie agli incentivi governativi, acqua ed elettricità per chi abita qui sono pagati dallo stato, e ai prezzi delle case meno cari che in città, la popolazione sta aumentando. Purtroppo quando siamo andati noi sia la casa museo di Nelson Mandela che il museo dell’Apartheid erano chiusi perchè era il primo dell’anno ma sono sicuramente una tappa da inserire nella visita di Soweto.
Johannesburg l’abbiamo vista solo di passaggio in auto, ma non ci ha convinto; troppo sporca e senza un reale centro da visitare.
Abbiamo visto solo una parte di questo grande Stato, dovremo tornarci per continuare ad esplorarlo e sicuramente fare tappa a Cape Town. Arrivederci Sudafrica!
Info utili
Dove dormire Blyde Canyon:
– Thaba Tsweni Lodge immerso nel verde del Blyde Canyon, tante casette con mattoni a vista, camino e barbecue privato, il relax è assicurato
Dove dormire Kruger National Park:
– http://wildolivetreecamp.co.za/ Il Wild Olive tree camp è un lodge con tende appena fuori dall’Orpen Gate, le tende sono confortevoli e la cena in compagnia sotto le stelle rende tutto ancor più speciale (da fare anche il safari con loro nella riserva Manyeleti a fianco al camp)
– http://hoyohoyo.com/ Hoyo Hoyo è uno dei lodge privati nel Kruger, una favola di una notte all’interno del parco
– http://www.hhushahhusha.co.za Hhusha Hhusha si trova fuori dal parco vicino al Malelane Gate, Sarah ci ha accolti nella sua bellissima e confortevole casa
Dove dormire a Santa Lucia:
– http://www.ndizastlucia.co.za/ All’Ndiza Lodge & Cabanas sembra di fare colazione in una casa sull’albero
Per info sui parchi nazionali del Sudafrica:
http://www.sanparks.org/
Mal d’Africa..