Visitare la mostra dedicata ad Alfons Mucha significa immergersi in una preziosa atmosfera dorata, ferma nel tempo, dove donne morbide e seducenti danzano al cospetto di un osservatore spiazzato perché catapultato in un’epoca lontana, ma vagheggiata.(Les Arts- La Danza, 1898. Litografia a colori. Foto: © Richard Fuxa Foundation)
Siamo tra Ottocento e Novecento in quella che è stata definita la Belle Epoque: la Grande Guerra non è ancora alle porte, la fiducia nella modernità e nel progresso è massima, le Esposizioni Universali aprono al mondo e creano nuovi bisogni. Si assiste all’emergere dell’alta borghesia, che ama circondarsi di costosi oggetti di buon gusto, e all’affermarsi di un nuovo stile di vita facilitato da molteplici invenzioni: illuminazione elettrica, radio, automobili, cinema cambiano le abitudini delle persone e danno nuova linfa vitale all’arte.
Tra le sperimentazioni si afferma l’Art Nouveau, o stile Liberty se vogliamo dirla in italiano.
(Gismonda, 1894-1895. Litografia a colori. Foto:© Richard Fuxa Foundation)
Mucha incarna perfettamente quell’epoca dorata e la sua modernità, a partire dai poster realizzati per gli spettacoli teatrali di Sarah Bernhardt, la Divina che fece innamorare intellettuali e disperati, oltre che Parigi tutta. La città, fulcro di ogni sperimentazione artistica del tempo, è protagonista muta sui cartelloni: il lusso e la raffinatezza della Ville Lumière si personificano nell’attrice beniamina della Comédie Française, fiera nelle sue rappresentazioni più riuscite.
(Médée, 1898Litografia a colori. Foto:© Richard Fuxa Foundation)
Attraversando la sala dedicata alle litografie create per la pubblicità sembra quasi di sentire un profumo retrò di violetta: lontano dal proporre corpi di donna mercificati, Mucha riesce a creare seducenti icone femminili mettendo in secondo piano il prodotto. (Biscuits / Lefèvre-Utile, 1896Litografia a colori. Foto: © Richard Fuxa Foundation)
Sono le chiome, gli sguardi, le vesti a catalizzare l’attenzione; le linee voluttuose, sottolineate da colori ipnotici ed eleganti, ci catapultano in un altrove raffinato e gaudente.
(Champagne Ruinart, 1896, Litografia a colori. Foto:© Richard Fuxa Foundation)(Cycles Perfecta, 1902Litografia a colori. Foto:© Richard Fuxa Foundation)
Donna angelica e femme fatale allo stesso tempo, incarna eleganza ed è archetipo di giovinezza, sia lei accomunata a fiori, pietre preziose, stagioni o mesi dell’anno. Con le sue immagini l’artista ceco scandaglia la ricchezza del femminile nelle sue contraddizioni: seduzione e passione accanto a ingenuità e candore virginale.
(Les Pierres Précieuses, L’Ametista, 1900.Litografia a colori. Foto:© Richard Fuxa Foundation)
Prima del Calendario Pirelli, Mucha realizza delle immagine iconiche, stampando calendari in numerose copie, che contribuiscono a sancirne definitivamente il successo. Progressivamente i suoi lavori mostrano un’apertura alla cultura esotica e orientale, arricchendosi di linee marcate e importanti accostamenti cromatici a contrasto. L’interesse per la cultura giapponese è rintracciabile nei numerosi oggetti esposti, anche di artisti coevi a Mucha: l’artista designer dell’Art Nouveau è attratto dai nuovi materiali e dalla loro lavorazione, apprezza la smaltatura e la lavorazione del vetro e sceglie la natura come forma prima d’ispirazione.
(Umberto Bellotto, Scultura con coppa in vetro a murrine, 1920 circa. Ferro battuto, paste vitree e vetro. Courtesy Galleria Daniela Balzaretti, Milano. © Studio fotografico Perotti Milano).
La mostra, calata nelle seducenti sale di Palazzo Reale a Milano e Palazzo Ducale a Genova, trova nella sua collocazione un contesto ideale che ne amplifica il sapore raffinato e fuori dal tempo.
DOVE:
Milano, Palazzo Reale, fino al 20/3; Genova, Palazzo Ducale dal 30/4 al 18/9/2016.
Info su orari e prezzi: www.mostramucha.it
Come al solito Barbara ti fa rivivere il viaggio. In questo caso la mostra. Percorrendola ti sembrerà di esserci già passato, ma potendo godere di emozioni nuove. Genova arrivo!
Simona
grazie 🙂