Voltaggio–> Isoverde
Oggi ci attende la tratta più dura di tutto il viaggio (fino ad ora), sono 15 chilometri, pochi penserete ma il percorso è principalmente in salita, dobbiamo valicare ben 2 montagne alte 1100 metri.
Prima di partire, con un po’ di ritardo, ci ritroviamo sui gradini della chiesa di Voltaggio dove come riscaldamento si inventano di farmi fare un po’ di yoga acrobatico, tipo salire sulle spalle di un altro. Pazzia o incoscienza che sia l’ho fatto e per fortuna sono ancora qui per raccontarvelo 🙂
Con una bella dose di adrenalina in circolo cerco il sentiero sulla mappa, la gente dietro di me mi segue a destra e a sinistra, si fidano ciecamente ed io per fortuna lo trovo, è proprio dietro la chiesa ma la salita che ci si presenta davanti è ripida.
Nessuno si tira indietro, nessuno rinuncia, con la voglia di avventura e la volontà ogni ostacolo, paura e difficoltà si possono superare.
Camminando sono abituato a rispondere ad una domanda frequente che si ripresenta di volta in volta:”Chris ma quante salite ci sono ancora”? Io rispondo nel dubbio: “questa è l’ultima” anche se so benissimo che siamo appena all’inizio ma volte l’inconsapevolezza può giocare a nostro favore.
Arrivati in cima alla vetta della prima montagna, tanto per tenermi un po’ in forma mi faccio coinvolgere in un altro esercizio di acrobatic Yoga, la prima lezione non mi era bastata, sono un recidivo!
Da qui i panorami sono bellissimi, il lago a destra in fondo alla valle e a sinistra catene di monti così strapiene di alberi da ricordarmi la Malesia.
L’app che uso per trovare la strada non mi ha mai deluso e la seguo passo passo lungo i sentieri di montagna. Finita la salita ci ritroviamo in un crinale, guardare in fondo per chi soffre di vertigini non è certo consigliato!
Il sentiero non si vede ma la mappa me lo indica e qua e la troviamo i segni del Cai sulle rocce più in evidenza. L’erba qui è alta e da buon boy scout so che tra quelle rocce al sole ci sono le vipere ma so anche che il pericolo è principalmente per il primo che passa e quindi zitto zitto faccio strada.
Ad un certo punto l’app mi indica un sentiero che non esiste, non si vede più. Devo arrangiarmi ed improvvisare, con tutta la gente dietro di me mi avventuro per il bosco ed inauguro un nuovo sentiero chiamato per l’appunto #marta4kids.
Siamo tutti stanchi e mancano ancora 5 chilometri. Mi continuano a chiedere: quanto manca Chris? Io rispondo sempre “poco non preoccuparti”, ma non devo abusare di questa risposta perchè secondo me qualcuno tra un po’ mi tira un sasso in testa.
La discesa è ripida, ci sono stati anche attacchi di panico tipo: “io da qui ora mi siedo e non mi muovo più”, ma alla fine, con una bustina di zucchero per ridar forza ed energie ci si rialza sempre con un sorriso.
Le persone che camminano con me non sono certo tutti sportivi, alcuni sono anche poco allenati eppure fino ad ora, siamo sempre arrivati tutti alla fine. Chiamatela pure forza di volontà, io la definisco pura magia.
Veramente panorami stupendi marta4kids e una forza continuate cosi che siete grandi vorrei esserci anch’io veramente vi penso sempre ciao
Anche il mio parroco in montagna quando chiedevamo quando si arrivava, ci diceva: ” dopo la curva”
Una sana pazzia, una vera magia!
Ti manca solo che qualcuno ti allevi il percorso dantoti un passaggio in parapendio!! 🙂
Qualcuno che legge e ti segue potrebbe pensarci però!
Sei un bell’esempio di forza e coraggio…. ho parlato di te ad una mia amica…. per riflettere e trovare spunti per affrontare le difficoltà…
CIao buona continuazione! Continuo ad emozionarmi ogni giorno.
Chris, sei davvero un bell’esemplare di essere umano!
Avrei voluto avere la tua stessa forza 10 anni fa quando è capitato anche a me di perdere tragicamente la mia metà del cielo.
Tutto ciò è che ho provato è stato davvero un terremoto per l’anima…
Ma, come te, sono ancora qui…più forte che mai, e desiderosa di gustare la vita, moltissimo…direi per due!
In bocca al lupo per il tuo cammino!
ciao
Gi