Tra paludi, spari e caprioli

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Vi ricordate il sentiero dei sentieri? La grande avventura tra i boschi? Beh, questo viaggio mi sta facendo provare emozioni incredibili, dall’estrema felicità alla disperazione più profonda.

L’itinerario oggi mi porta da San Donato in Poggio a Fonterutoli, circa 23 chilometri in totale. Mi fido delle mappe online e del GPS che fino ad ora non mi ha mai deluso; lo seguo passo passo e così facendo intraprendo in solitaria un sentiero ripidissimo, così tanto che salendo quasi tocco con le mani a terra. Per me, queste colline Toscane non sono poi così dolci 🙂

Più proseguo, più il sentiero si stringe, fiori, rovi ed erbe sembrano divertirsi nel frustarmi i polpacci e per di più ci si mettono anche le grosse pietre che fermano le ruote del carrellino con il mio zaino che come un mulo trascino da ormai 1000 chilometri.

bosco #marta4kids

Dopo circa 8 chilometri nel nulla arrivo in un bosco e mentre penso tra me e me quanto bella sia la natura e quanta pace ci sia in tutto questo, come un fulmine a ciel sereno vedo una macchia marrone chiaro che viene verso il sentiero. E’ un capriolo che dal bosco punta dritto dritto verso di me, con un balzo di più di un metro mi salta davanti al naso e  mentre ci guardiamo negli occhi penso che a differenza dei cinghiali che scappano quando ti vedono, i caprioli sono dei veri e propri esibizionisti.

Il sentiero continua fino ad una specie di acquitrino che sembra poco profondo e molto facile da attraversare. Mi carico carrellino e zaino sulle spalle, un passo, un altro, fin qui tutto bene, il problema arriva al terzo step dove il mio piede comincia a sprofondare sempre di più nella fanghiglia, non posso certo perdere l’equilibrio ora! Faccio un altro passo ed il fango mi arriva ormai al ginocchio. A stento riesco a liberare la gamba da quella viscida morsa ma la scarpa è restata lì!! Non posso certo lasciarla, mi tolgo i pantaloni, la maglietta ed in mutande comincio a cercare la maledettissima scarpa; mi sento come Peppa Pig. Dopo varie ricerche la recupero ma sono infangato dalla testa ai piedi, “per fortuna che di qui non passa nessuno,” penso tra me e me! Sacrifico l’ultimo 1/2 litro di acqua rimasto per sciacquarmi un po’ i piedi per indossare calzini e scarpe pulite.

marta4kids fango

Cammino di fretta, voglio arrivare presto almeno una volta! Voglio aver tempo per scrivere un post e magari montare un video, ma tanto so che presto fino ad ora, non sono mai arrivato.

Cammino per altri 4 chilometri in mezzo al nulla, un cinghiale sulla mia sinistra mi scorta per qualche metro e mi abbandona. Nella quiete più totale uno sparo vicinissimo mi fa rabbrividire e fischiare le orecchie. Mi giro, un tipo vestito quasi totalmente in mimetica mi punta il fucile e mi dice: cosa fai qui, questa è proprietà privata, io ti posso sparare! Mi scusi rispondo, ho solo seguito il sentiero, sto facendo il giro d’Italia a piedi per beneficenza! Comunque piuttosto di tornare indietro nella schifosa palude mi faccio sparare da lei. A queste parole il cacciatore/proprietario (non so neppure io cosa), sbigottito mi guarda e mi dice: giro d’Italia a piedi? Ah si, ho letto un articolo sul Tirreno, sai cosa facciamo? Ti accompagno io per un pezzo. Guarda un po’ i casi della vita, prima mi vuole sparare ed ora sono qui con lui che cammino tra i boschi e in aggiunta mi insegna pure a distinguere le tracce tra i caprioli ed i cinghiali.

cinghiale marta4kids

Dopo un altro paio di chilometri un’altra palude, non ci posso credere. Mi tolgo lo zaino, cerco di non disperare ma tutto il peso della fatica si sente tantissimo; mi inginocchio a terra e guardandomi la gamba vedo l’insetto che odio di più che si sta arrampicando su di me: una zecca. Me ne libero in un micro secondo, per fortuna che non si era attaccata; neppure in ginocchio mi posso mettere!

Ho una sete mostruosa, di fontanelle qui neppure l’ombra, cerco nello zaino qualcosa per idratarmi e l’unica cosa che trovo è una piccola bottiglietta di Amaretto di Saronno che conservavo. Sempre liquido è, penso tra me e me… mi asciugo il sudore dalla fronte, la apro e la bevo tutta. Un caldo insopportabile, mi siedo sotto un albero e penso che questo sarebbe anche un bel posto per lasciare questo mondo.

Poi dentro di me, come sempre accade sento una forza incredibile, mando a quel paese il mio zaino, così, tanto per prendersela con qualcuno, mi alzo, lo indosso e ricomincio in salita, passo dopo passo fino al paesino dove alla prima casa chiedo alla signora che sta innaffiando il basilico se mi può dare un po’ d’acqua, l’acqua più buona di sempre, la più fresca, la più limpida.

Pochi passi mi separano ormai dall’albergo che mi ospita, arrivo alla reception e la signorina comincia a farmi mille domande, mi scuso ma sono molto stanco, chiedo le chiavi e mi distendo sopra il letto senza neppure tirar via il copriletto che mi fa sempre tanto schifo; in due secondi mi addormento e in quel sogno sei venuta a trovarmi amore mio. 

 

6 Commenti

  1. Mi lasci sempre con le lacrime agli occhi . Quanta umanità nella tua forza e nelle tue debolezze ,nel tuo coraggio e nel tuo sconforto! E”la storia di ogni uomo e di ogni donna su questa terra , per questo tutti ti sentiamo così vicino . Avanti Chris ,ogni giorno ti mando una benedizione

  2. Chris, non smetterò mai di ripeterlo, sei un uomo estremamente forte e lo stai dimostrando al mondo. Leggerti è un misto di malinconia e dolcezza, so che porterai a termine questo viaggio con tutto te stesso…
    Rosy

  3. christian ti sono vicina in ogni momento del tuo commovente e appassionante viaggio. Che Dio ti benedica per questo grandioso progetto.

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