Passeggiare lungo le vie di Tirano significa ancora respirare la storia. Viali alberati, la grande chiesa in centro paese dedicata alla Madonna,le ville in stile liberty, disseminate quale e là, la strada lungo l’Adda ed il borgo antico la rendono non solo la porta d’accesso alla Valtellina, non solo il punto di partenza per il trenino del Bernina, ma anche un luogo nel quale poter passare una giornata di tempo lento e relax.
E se non volete passeggiare potete usufruire del piccolo trenino giallo che organizza il Tirano city tour, organizzati da Valtellina Turismo. Senza dimenticare ovviamente il buon cibo. Infatti Tirano non delude neppure gli amanti dell’enogastronomia: gli imponenti terrazzamenti che la avvolgono regalano alla vista un panorama mozzafiato, mentre i vitigni che ospitano restituiscono tutto il gusto del territorio in un bicchiere di vino da accompagnare agli scatti e alla famosissima bresaola.
Tutti, però, lo sappiamo, raggiungono questo borgo per la possibilità di partire per l’alta montagna con il trenino rosso del Bernina che conduce a Saint Moritz, in Svizzera.
# Trenino rosso
Il bello del Trenino Rosso del Bernina è la lentezza. Ci vogliono quasi due ore mezzo per raggiungere Sant Moritz da Tirano, 60 chilometri in tutto. Ma nessuno se ne accorge. Turisti inglesi, giapponesi, tedeschi e italiani si godono in tranquillità il lungo viaggio. Perché chi sale sul rosso Bernina non ha fretta. Si ha un unico impegno, quello di sgranare gli occhi davanti alle meraviglie bianche che lentamente scorrono al di là dei grandi finestroni panoramici.
Passaggi su viadotti (quasi centenari) di mattoncini con altezze da brivido. Salite (e nel viaggio di ritorno, discese) degne di uno stambecco. Distese di ghiaccio, abeti, paesini incastonati tra le montagne. Laghi che sono acqua e ghiaccio in enormi riverberi abbacinanti. Tutto intorno il bianco. La bellezza pura.
Questo è ciò che si gode in un viaggio fatto in pieno inverno. Ma quale sono le formule di viaggio? Puoi scegliere di percorrere la tratta tutta d’un fiato, senza soste, in un giorno soltanto, oppure si può scegliere di effettuare delle fermate estendendo la durata del viaggio ed anche il prezzo del biglietto che è di due tipologie: quello base che copre solo la tratta, senza possibilità di salire e scendere, e quello di prima classe, che permette di fermarsi lungo la strada nelle stazioni e nelle località che più ingolosiscono i viaggiatori.
# Fermate in montagna
Noi, avendo la possibilità di raggiungere St. Moritz in serata, abbiamo fatto due soste, immersi in un vero paesaggio da winter wonderland con il paesaggio innevato e gli abeti e i prati, oltre le alte vette, completamente coperti dalla neve. La prima fermata è stata all’Alp Grüm che si trova a 2091 metri di altitudine ed è una tappa consigliatissima dal punto di vista fotografico grazie a un incantevole panorama sul ghiacciaio Vad da Palü e sui relativi laghi. Dalla stazione, raggiungibile solo con il trenino, partono una serie di sentieri che conducono, in primavera, al lago Palù.
Oltre alla stazione c’è anche un ristorante, con ampia terrazza, nel classico stile alpino, pronto a riscaldarti con piatti della tradizione montanara, come i capunz, una sorta di canederli locali, conditi con formaggio e pancetta, da accompagnare con una fresca birra bionda. Vi ricordiamo, che essendo in territorio elvetico, dovrete pagare in franchi svizzeri.
La seconda sosta l’abbiamo fatta all’Ospizio Bernina che è il punto più alto della tratta ferroviaria del Bernina e la stazione più alta d’Europa: siamo a 2253 metri sul livello del mare. La graziosa stazione, incastonata tra le cime permette un punto panoramico tra il Lago Bianco e il Lago Nero; completamente coperti di neve in pieno inverno e nella fase del disgelo, immense piste di pattinanggio.
# Dove dormire
Per poter partire presto per l’esperienza sul Trenino del Bernina il nostro consiglio è di dormire a Tirano, per l’appunto nell’Hotel Bernina, che si trova proprio in piazza delle stazioni. Hotel carino, in stile montano, pulito e senza suoni molesti, in quanto il rumore dei treni in partenza o in transito non arriva minimamente nelle stanze così risultano comode, se non grandissime, e silenziose. La colazione è varia ed abbondante, arricchita di dolci artigianali e prodotti tipici. Purtroppo non si trova il caffè espresso, che per noi italiani in Italia, è indispensabile.
# Come vestirsi
Quella si trenino del Bernina, è una gita in montagna, alta montagna, ma senza attività outdoor, quindi il nostro consiglio è di essere vestiti, banale a dirsi, ma non sempre facile nella realizzazione, a strati. E puntare su capi tecnici e di vera piuma che tengono caldi, sono comodi e per niente ingombranti. Come il piumino OutDry di Columbia, resistente alle basse temperature ed alla pioggia che difende dal freddo ed umido. L’imbottitura poi è ottenuta in maniera responsabile (la piuma usata in questo prodotto infatti è stata ottenuta da animali che non hanno subito maltrattamenti inutili). Per lo stesso motivo etico ed ecologico abbiamo scelto i Foulard de duvet, di Cinelli Piume e Piumini; non semplici sciarpe, ma una linea di foulard in piuma avvolgenti, leggerissimi e morbidi. Questi due capi uniscono originalità, capacità di scaldare e anche una certa raffinatezza.
Pian pianino leggo tutti i tuoi articoli, ognuno un piccolo viaggio virtuale. Complimenti per le bellissime mete che hai scelto, e per i tuoi racconti.
@elena grazie mille per la stima. Provo a raccontare, al meglio, ciò che più mi ha colpito, ma soprattutto che può aiutare i lettori.