Cosa vedere a Chapel Hill

Foto di Bryan Pollard (shutterstock.com)
Foto di Bryan Pollard (shutterstock.com)

Chapel Hill è la più piccola delle tre città che costituiscono gli angoli del “Research Triangle”, con circa 60.000 abitanti e un terzo della popolazione di età dai 18 ai 24 anni (studenti!).

È decisamente una classica “college town”, ovvero una comunità che nasce e si sviluppa quasi exclusivamente in funzione dell’università a cui dà il nome (UNC-CH, University of North Carolina at Chapel Hill). La parola che la definisce è sicuramente “team spirit”. Il colore delle divise è l’azzurro, il simbolo è il “Tar Heel”, ovvero un tallone blu con una macchia di catrame. Il nomignolo probabilmente nacque ai tempi della produzione di resina, olio e catrame di pino, prodotti nel 1800 per l’industria navale. Durante la guerra civile poi si propagò il mito dei ragazzi del “Tar Heel State” che in battaglia non cedevano, come fossero incollati al suolo col catrame ai talloni.

Uno dei primi slogan che ho visto citato qua e là è “If God is not a Tar Heel, then why is the sky Carolina Blue?”. Il tallone blu appare un po’ dappertutto, persino su ambulanze ed elicotteri degli ospedali universitari.

La storia

chapel hill
Chapel Hill

All’inizio l’intera zona apparteneva a un pioniere, William Barbee di Middlesex County, Virginia. Uno dei suoi discendenti fu uno dei fondatori della nuova University of North Carolina. Il primo edificio fu una cappella anglicana detta New Hope Chapel. L’elegante  “Carolina Inn” ora occupa quello spazio.

Carolina Inn
Carolina Inn

Nel 1968, un anno dopo l’integrazione razziale delle scuole, Chapel Hill fu la prima città prevalentemente “bianca” del Sud a eleggere un sindaco di colore, Howard Lee, e fino ad oggi la cittadina si vanta di essere una delle comunità più democratiche dell’intero Paese, addirittura con servizio di autobus gratis.

Il vecchio cimitero, in uso continuo dal 1798, viene gestito dall’Università, ed è parte integrale del campus. Oltre alle tombe di cittadini famosi: dal giornalista Charles Kuralt alla scrittrice Alice Adams, al leggendario allenatore di pallacanestro Dean Smith, si trovano anche tombe di soldati sudisti, una grande varietà di alberi e piante da fiore, e studenti sparsi alla ricerca di un angolo tranquillo in cui studiare. A Chapel Hill anche la goliardia (“fraternities”) fa storia, con i loro vecchi edifici, come la Beta Theta Pi House.

Molte delle case nel Chapel Hill Historic District furono costruite per i professori e fanno parte del National Register of Historic Places, come per esempio la Horace Williams House, adesso un museo.

In questo settore della città troviamo anche il quartiere Gimghoul, originariamente di proprietà di una società accademica segreta, detta “Ordine di Gimghoul”, circondata da leggende di ogni tipo, con sede in Hippol Castle, costruito nel 1924.

Hippol Castle
Hippol Castle

Il castello non è aperto al pubblico e la società è tuttora segreta. Il quartiere è praticamente un parco con un grande viale alberato lungo il quale si possono vedere case d’epoca eleganti e ben mantenute.

 

Cosa vedere

Il vecchio Morehead Planetarium lungo il parco centrale di UNC-CH (University of North Carolina at Chapel Hill)

Una visita a Chapel Hill dovrebbe iniziare dal cuore del campus, con il suo “Old Well”, una struttura neoclassica costruita nel 1987 per migliorare l’aspetto del pozzo che dava acqua a tutto il villaggio. Fu ispirato dal Tempio dell’ Amore di Versailles. A due passi da lì, e passando per il Coker Arboretum si arriva al Morehead Planetarium con programmi e attività per tutte le età.

Ackland Art Museum con installazione di sculture di Patrick Daugherty
Ackland Art Museum con installazione di sculture di Patrick Daugherty

Chi si ricorda Michael Jordan? Gli amanti della pallacanestro non vorranno perdersi il museo del basket. Non solo sport! L’ingresso è gratis per l’Ackland Art Museum, dedicato a collezioni di arte asiatica, ceramiche del North Carolina, fotografia e arte contemporanea.

 

Conoscete il cantautore James Taylor?  Dai 3 anni all’età adulta visse nel quartiere di Bolin Creek, e racconta la sua storia in canzoni come “Carolina on my mind”. La sua vita a Chapel Hill e anche dopo è ben descritta al piccolo Museo di Chapel Hill.

Per non perdersi nulla, sempre meglio consultare il calendario degli eventi in città:–> https://www.visitchapelhill.org/events/

La vita all’aria aperta

Oltre alle passeggiate nel campus ed un giro per i vecchi quartieri, vorrei segnalare anche il gioiello botanico di Chapel Hill,  il North Carolina Botanical Garden,  una riserva dedicata alla flora nativa dello Stato, con un gift shop assolutamente da visitare.

Anche qui possiamo trovare spettacoli musicali, lezioni di arte per il pubblico e mostre di vario genere. Molto bello passeggiare tra i boschetti, aiuole e giardini, organizzati in base alla flora proveniente varie parti dello Stato. Molto belli sono anche i giardini “utili” e le collezioni di piante medicinali e velenose.

Il quartiere Carboro

Carboro è più un quartiere di Chapel Hill: un pezzo di California del Sud trapiantato a fianco di Chapel Hill. Qui troviamo ogni sorta di attività New Age, mercatini biologici, vecchi hippie e nuovi hipster, scuole di massaggio ed erboristeria, e un ottimo supermercato di alimentari, Weaver Street Market: una cooperativa con un bel giardino in cui d’estate si tengono concerti di jazz, blues, e giochi vari. Ogni volta che ci vado mi sembra di essere in vacanza!

Hillsboro

Hillsboro si trova a metà strada tra Chapel Hill e Durham, piccola e piena di storia, per chi ha più di un giorno o due è una meta romantica e facile da esplorare.

Dove mangiare a Chapel Hill

Portico del ristorante Mama Dips
Il portichetto del ristorante Mama Dips

Mama Dip’s Kitchen è praticamente d’obbligo. Con la sua fama per il “Soul Food” – cioè menu tradizionale della popolazione afro-americana del vecchio Sud – e le colazioni abbondanti a base di pancakes. Purtroppo Mama è morta un paio di settimane fa (ne ha parlato anche il New York Times!) era molto anziana, ma da tempo la sua famiglia si occupava del ristorante, dunque possiamo sperare che la qualità non cambi. Però mi mancherà vederla la domenica al ritorno dalla Messa, una vecchietta dall’aria piuttosto determinata, tutta in ghingheri.

Vietnamita:  Lime and Basil

Per i palati più sofisticati:  Lantern 

Tè elegante dopo un pomeriggio al centro benessere? Fearrington Village

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