Se si pensa all’Andalusia moresca, quella che da tanto sognavamo e per la quale avevamo organizzato questo viaggio, si pensa a Siviglia, Granada o Cordoba, ma per scelta, abbiamo pensato di partire dalla più piccola e raccolta Malaga, che oltre alla sua lunga storia di conquiste e popoli stranieri ci offrisse anche l’aria fresca del mare e del salmastro.
Ecco cosa troverete in quest'articolo
# Cosa vedere
I poli di riferimento a Malaga sono il centro storico, quasi completamente pedonale delimitato dalla grande Cattedrale e dalla fortezza dell’Alcazaba e il porto con un lungomare che, dopo il faro, introduce alle lunghe spiagge del litorale. Il boom turistico che ha interessato l’Andalusia e la Costa del Sol fin dagli anni ’60 ha portato nella città benessere economico, ma anche un’eccessiva espansione edilizia, soprattutto nelle zone intorno al porto e dietro alle spiagge. È a nostro parere l’unica nota dolente in una città che nel complesso offre molto al viaggiatore: locali aperti a tutte le ore, tanti musei a tema, ed offerte di soggiorno per tutte le tasche.
Il cuore della città antica è la fortezza dell’Alcazaba. Dall’anfiteatro romano parte un percorso intorno alla fortezza risalente all’epoca musulmana. Si cammina in leggera salita, ma avvolti dal profumo di pini marittimi, piante di ibisco, eucalipti, gelsomini e bordure fiorite che aprono a scorci sempre più spettacolari sulla città. All’interno della doppia muraglia concentrica che circonda l’Alcazaba, il percorso si arrampica sulla collina e si possono ammirare resti romani, tra cui porte fortificate, statue e colonne con capitelli, gli incantevoli giardini arabi ricchi di una splendida vegetazione, le stanze private, dove vivevano i re e i governatori, ed il palazzo moresco, oggi adibito a museo archeologico. Al suo interno sono custodite sculture greche e romane, decorazioni cristiane, visigote ed arabe, ceramiche ispano-musulmane e arabe e frammenti di mosaici.
Come arrivare –> al museo di Malaga
Uscendo dal palazzo musulmano ci si può, poi, dirigere alla zona del porto. Guardando il mare, tenendo come punto di partenza la grande ruota panoramica, si cammina in direzione est fino al faro (la Farola). Nel percorso si costeggia a sinistra il Paseo del Parque e si cammina lungo il modernissimo Palmeral de las Sorpresas, una lunga pergola in cemento bianco con giardini a tema e spazi destinati a iniziative culturali e si può ammirare anche il Centre Pompidour, un’installazione cubica e multicolore, posizionata vicino al porto.
# Dove mangiare
Percorrendo gli stretti vicoli del centro storico, tra alte palme, balconi in ferro battutto pieni di fiori e facciate di palazzi decorati si arriva al mercato coperto di Atarazanas. E’ stato il nostro luogo preferito. Una grande struttura liberty, in metallo, decorata da vetrate coloratissime, con decine e decine di banchi di cibo locale: pesce, frutta fresca e secca, funghi, formaggi, olive e prodotti sottolio, carne, spezie. Un vero spettacolo per gli occhi e il palato. Tant’è che il nostro consiglio è quello di fermarsi a mangiare in uno dei ristorantini locali, dove bere birra fresca e mangiare il piatto tipico, sempre servito in maniera abbonante seppur in versione tapas, ovvero la fritura malagueña.
Se volte approfittare di un’altra prelibatezza gastronomica vi consiglio l’Antigua Casa de Guardia, dove servono alcuni tipi di vino dolce (come il moscatel) direttamente dalle botti e dove si respira l’atmosfera di altri tempi. Tutti in piedi al bancone, si conoscono altri viaggiatori, ma anche tante persone del posto, sempre pronte a fare due chiacchiere, come tipico in Andalusia ed a consigliarvi i localino giusto dove, ad esempio, mangiare il miglior jamon serrano della città.
# Dove dormire
Per assaporare l’Andalusia bisogna dormire in una Finca, ovvero una tenuta di campagna immersa nella natura, possibilmente agrumeti. In questo viaggio ho soggiornato una notte a Finca al Limon a Cartama, a 15 km dall’aeroporto di Malaga, ed immersa nella natura di un Parco Nazionale. Questa insolita sistemazione è un po’ appartata, lontana dalla movida cittadina, ma offre una serie di meraviglie inaspettate. Prima di tutto l’arredamento è multietnico e di recupero; i proprietari infatti portano nel loro ecolodge mobili, arredi e stoviglie da tutti i loro viaggi nel mondo. Poi sono in contatto con i produttori locali e la colazione è fatta personalmente da loro offrendo frutta e verdura a km0, uova di galline allevate come una volta ed un ottimo caffè. La proprietaria infatti ha vissuto molto tempo in Italia, conosce perfettamente l’italiano ed è sempre disponibile a raccontare aneddoti curiosi e condividere informazioni sui luoghi da vedere. Ma il punto forte sono le sistemazioni per la notte, in quanto si passa dalle semplici stanze, arredate in stile andaluso, a yurte marocchine, fino ad arrivare a caravan circensi o tende indiane.
Il tutto, poi, circondato da 10 ettari tra limonai, prati con molti cortili, uno stagno con ranocchie e altalene e un bar a bordo piscina.
Le Mappe
Itinerario completo con i luoghi di interesse ed itinerario per telefonino su — >>Google Maps
Ciao Linda, bellissimo questo articolo, lo apprezzo molto, mi ha inspirato. Malaga è davvero una bellissima città e se posso, vi consiglio di andare a vedere anche il museo di Picasso. Lo so, un giorno passa rapidamente ma una capatina di mezz’oretta al museo, la merita tutta!
@Mario mi sono ripromessa di tornare a Malaga e in Andalusia con più calma. Questo è stato uno splendido antipasto.