Come già il titolo di questo articolo suggerisce, questo è un itinerario insolito. Il percorso realizzato in questo viaggio aveva un unico obiettivo: ritrovare e riscoprire i luoghi della Vienna ebraica del XX secolo.
È una decisione legata al mio corso di studi (dal punto di vista linguistico e contenutistico), ma al contempo è un percorso che aiuta tantissimo a capire davvero dei meccanismi e delle dinamiche che non sono poi così distanti nel tempo da noi e che hanno portato, come tutti ormai sanno, a una delle tragedie più efferate della storia dell’umanità.
Esso include talvolta luoghi meno turistici del solito, altre volte riguarda luoghi le cui testimonianze sono davvero molto forti e difficili da gestire. A mio parere, tuttavia, questa potrebbe essere una buona scelta per chi è appassionato di storia, di letteratura o anche semplicemente per chi preferisce vivere la città attraverso i luoghi più nascosti della capitale.
Il viaggio si è svolto nell’arco di una settimana.
È possibile raggiungere la città di Vienna in vari modi, in autobus (Flixbus ad esempio) se si è già vicini al confine, ma anche con l’OBB, ovvero il treno che collega l’Italia all’Austria e che parte da Venezia. Altrimenti c’è l’opzione aereo.
Tutto ciò che era incluso in questo viaggio, a partire dall’alloggio, è collegato dunque alla tematica sopra descritta: l’hotel dove ho trascorso le sei notti è situato nel secondo distretto della città, ovvero quello storicamente legato all’insediamento della comunità ebraica, “Magdas Hotel”. Questa struttura, inoltre, è gestita (quasi) completamente da immigrati, dal momento che fa parte di un progetto cittadino che mira ad inserirli nella società. L’hotel è vicino alla stazione metropolitana “Praterstern”, da cui praticamente ci si può muovere verso ogni altra zona della città. A tal proposito consiglio di fare un abbonamento settimanale o giornaliero, a seconda dei spostamenti che si vuol fare, perché è molto conveniente.
I biglietti sono acquistabili online nel sito ufficiale –> https://shop.wienerlinien.at/
Prima di recarsi in città, potrebbe essere davvero interessante girare per il secondo distretto di Vienna: a partire dal “Nestroy Theater”, lungo la Tempelgasse, fino alla Leopoldgasse. Non sono rimasti monumenti né sinagoghe che indichino la presenza di ebrei in questo quartiere. La ragione di tutto ciò si riconduce alla notte dei cristalli del 1938, quando tutto fu distrutto, bruciato, abbattuto. Oggi si possono notare solamente delle tavole commemorative affisse sui muri dei palazzi che segnalano i nomi delle famiglie che abitavano lì. Si può quindi arrivare fino alla Karmeliterplatz e fare una piccola pausa lì: perché non approfittare delle tradizionali “Beisl”? Questi sono i locali legati alla tradizione e alla cucina viennese ed ebraica.
Ecco cosa troverete in quest'articolo
Dove mangiare – cucina ebraica-mitteleuropea
Un buon ristorante in cui si può coniugare la cucina ebraica-mitteleuropea con quella tipica israeliana è “Atef Atef” in Seitenstättengasse: qui si può mangiare benissimo la famosa wiener schnitzel e lo strudel di mele, ma anche salse e altre specialità ebraiche appunto.
I musei di Vienna
Vienna inoltre è ricca di musei: da quello ebraico nella Dorotheergasse, al museo-casa di Sigmund Freud in Berggasse 19, all’archivio della documentazione sulla resistenza austriaca. Il costo dei biglietti non supera si solito i 10 euro; sono previsti ovviamente prezzi più vantaggiosi per i gruppi e per gli studenti. Ancora, è consigliabile la prenotazione online per musei più grandi, come ad esempio per il Belvedere (che è completamente gratuito ogni venerdì pomeriggio a partire dalle sei! E, per intenderci, qui sono esposti “Il bacio” e “Giuditta con la testa di Oloferne” di Klimt o “Gli amanti” di Schiele, tra gli altri dipinti) e Schönbrunn. Per quest’ultimo sarebbe preferibile scegliere un giorno della settimana e che sia soleggiato: ci sono numerosissimi giardini da visitare -c’è anche uno zoo- ed è davvero super piacevole passeggiare tra i vastissimi campi ricoperti da fiori colorati.
Un museo che ha colto particolarmente la mia attenzione è stato quello della Secessione: è piccolo, ma davvero bello. Qui è presente il “Fregio di Beethoven” dipinto da Klimt la cui storia e il cui significato viene spiegato nelle guide gratuite che si trovano all’entrata.
Nei pressi di questo museo è anche situato il Naschmarkt, uno dei luoghi più caratteristici di Vienna, costituito da tantissimi ristoranti e bar e in cui ci si può concedere una pausa. A mio parere, però, vale la pena camminare qualche minuto in più, attraversando una delle strade perpendicolari al Naschmarkt e arrivare al “Vollpension”, uno dei bar più singolari che io abbia mai visto. Sembra di sorseggiare caffè in un ambiente da cartone animato.
Un altro luogo che racconta un pezzo di storia è “ee”: la piazza degli eroi. Essa si trova in centro, vicino all’Hofburg (gli appartamenti imperiali di Sissi) e a una quindicina di minuti dallo Stephansdom. Qui Hitler tenne il famoso discorso del 1938 con il quale dichiarava l’Austria come parte integrante del Terzo Reich. La maestosità della piazza è davvero impressionante.
Attraversando Heldenplatz oltre il Burgring, ci si ritrova alla piazza dedicata a Maria Teresa, racchiusa a sua volta da due palazzi speculari, rivolti uno verso l’altro: sono il museo di storia dell’arte e il museo di storia naturale.
Da qui, procedendo ancora più avanti si arriva al quartiere dei musei, dove sono presenti numerosi edifici, tra cui il Mumok (museo di arte contemporanea) e il Leopoldmuseum. A quest’ultimo consiglio di dedicare una mattinata intera: c’è un intero piano riservato a Egon Schiele e ai suoi disegni, accompagnati da descrizioni e racconti della sua vita e delle sue ispirazioni. Ai piani superiori, invece, è possibile visitare (fino al 29 luglio) la mostra dedicata a Heidi Horten e alla sua certosina e appassionante collezione di opere d’arte, che vanno da Magritte a Andy Warhol, da Marc Chagall a Lucio Fontana.
In questo museo si assiste davvero ad un tripudio di opere d’arte molto diverse tra di loro e correnti artistiche distanti, ma a mio parere ne vale davvero la pena. Nei pressi del Museumsquartier ci sono infinite possibilità di fare una pausa, da multinazionali come “Starbucks” o “McDonalds” a catene di panifici austriaci come “Anker” fino a ristoranti e altre Beisl vere e proprie.
La prossima è una tappa davvero insolita: il wiener Zentral Friedhof, ovvero il cimitero centrale di Vienna. A differenza della nostra cultura, infatti, molti viennesi spesso scelgono il cimitero anche solo per fare una passeggiata e trascorrere un po’ di tempo all’aria aperta. È un modo catartico, per alcuni, o semplicemente rilassante, per altri, di meditare. A consolidare questa tesi è la presenza nel cimitero di una delle più buone pasticcerie della città, “Oberlaa Konditorei”. Il cimitero si può facilmente raggiungere in tram.
Cosa fare la sera
Per un pomeriggio/serata completamente alternativa c’è il canale del Danubio. È un luogo molto suggestivo, costeggiato da bar e birrerie e dalla primavera all’autunno i giovani viennesi trascorrono qui le loro giornate.
Per continuare la serata ci sono diversi club, ma il più consigliato è sicuramente “Grelle Forelle”, che si raggiunge in metro (di solito la metro chiude a mezzanotte durante i giorni della settimana, ma rimane aperta tutta la notte durante il sabato e la domenica). Se si preferisce un luogo più alternativo, invece, ci si può recare al “Pratersauna”, che si trova nel Prater, ovvero in un parco enorme vicino all’albergo e in cui c’è anche un immenso luna park.
Infine, per concludere il percorso riguardante i luoghi legati alla storia ebraica è doveroso menzionare due luoghi davvero interessanti: prima di tutto, l’istituto Wiesenthal, in cui sono raccolte tutte le testimonianze e i tentativi da parte dell’uomo (cui l’istituto è dedicato) di riprendere le tracce dei nazisti che si diedero alla latitanza dopo la caduta del regime. Esso si trova in città ed è facilmente raggiungibile a piedi dallo Stephansdom, a differenza dell’altro luogo, lo Steinhof, ovvero l’ex ospedale psichiatrico.
Si può raggiungere questo luogo in tram o in metro e si può visitare lo sfarzosissimo edificio in stile liberty, progettato da Otto Wagner, e il reparto di psichiatria infantile, lo Spiegelgrund, sui quali i medici nazisti operavano degli esperimenti o su cui eseguivano una serie di trattamenti disumani. La visita di questi luoghi è sicuramente molto toccante, ma serve a far comprendere una situazione troppo spesso taciuta od omessa: durante la presa di potere di Hitler e l’ascesa del nazismo, l’Austria intera ricoprì un ruolo di primissimo piano, rendendosi una vera e propria complice dei crimini che si verificarono in quegli anni. In più, qualsiasi tentativo di sventare o intervenire contro la brutalità del regime veniva severamente punito con la morte e con questo si spiega anche la debolezza e la scarsità di tentativi di resistenza austriaca.
Concludo questo articolo con la regola d’oro da rispettare a Vienna: è vietato camminare tra le “Gasse” della città senza ammirare e senza soffermarsi sulla bellezza dei palazzi che la compongono.
Bravissima, un punto di vista davvero interessante.
Grazie!
Itinerario preciso e perfetto, ottime anche le mappe. Ho seguito filo per segno le tue dritte proprio ieri e devo dire che è stato tutto molto interessante, grazie!
Sono contenta che ti sia piaciuto! 🙂