Qualche anno fa abbiamo fatto una vacanza in Yorkshire con i nostri due ragazzi, che erano ancora ai primi anni dell’adolescenza e generalmente poco disponibili per le avventure con i genitori. Era fondamentale trovare attività che li interessassero, alternate con pause che permettessero a noi genitori di rilassarci (era luglio, la nostra vacanza estiva). A tale scopo abbiamo diviso il viaggio in tre fasi, una fra città e musei, una in barca in aperta campagna, e una con la macchina a noleggio in giro per i villaggi. Il viaggio in barca è piaciuto a tutti ed è stato la parte più memorabile della vacanza.
Ecco cosa troverete in quest'articolo
La barca
Si chiamano “narrowboats”, caratteristiche per le misure: mai più larghe di due metri o più lunghe di ventidue, furono un elemento importante della Rivoluzione Industriale. All’epoca erano chiatte e barconi di legno trascinati da un cavallo che camminava lungo un sentierino a fianco del canale. Col tempo il cavallo fu rimpiazzato da un motore a vapore, poi un diesel. Il traffico nei canali iniziò a calare con l’avvento dei treni merci, e di questi tempi le narrowboats sono usate per lo più a scopo vacanze.
Durante la rivoluzione industriale in barca ci viveva tutta la famiglia, con stufa a carbone, mini cucina, e posti letto, tutti compressi in uno spazio piccolissimo, per far posto alle merci. A fine ’800 si sviluppò la tradizione di decorare la barca con immagini di castelli e rose dipinti su porte e fianchi. Questa tradizione continua tutt’oggi, e le barche sono quasi oggetti da collezionista, vere e proprie “house-boat”, residenze permanenti. Di qui anche la possibilità di affittare una barca per qualche giorno, per chi vuole semplicemente farne l’esperienza senza addossarsi i costi di manutenzione.
I canali
Il trasporto di merci sull’acqua non era certo una novità per la Gran Bretagna, con alcuni canali già esistenti durante l’era Romana, ma il nuovo canale “Aire and Calder Navigation”, da Leeds al mare, creò talmente tanta ricchezza fra i suoi proprietari (commercianti di tessili, ceramiche e carbone), che nel giro di qualche decennio molti canali nuovi vennero aperti, rivoluzionando l’economia dei trasporti. Oltre ai canali fu necessario costruire chiuse e tunnel, in modo da rendere i percorsi più efficienti e le distanze più brevi. Molte di queste strutture sono in uso tutt’oggi, e vengono mantenute da varie associazioni volontarie e agenzie governative. Ci sono vari siti dove si possono studiare i percorsi, ma Pennine Waterways per me è stato il più utile grazie alle foto dettagliatissime. http://www.penninewaterways.co.uk/canals.htm
Il noleggio barca
Con solo pochi giorni a disposizione e nessuna esperienza di barche, la scelta per noi è stata facile: bisognava trovare un punto di partenza comodo per il resto del nostro viaggio, un noleggio serio che offrisse tutti i supporti necessari, e un percorso relativamente semplice. Una volta in viaggio sarebbe toccato a noi aprire e chiudere i mega-portoni delle chiuse, i ponti girevoli, e gestire la barca giorno e notte. I due canali più vicini alle nostre mete erano il Rochdale e il Leeds e Liverpool; dopo uno studio approfondito dei vari siti, abbiamo scelto Pennine Cruiser a Skipton (“Gateway to the Dales”), che poi si è rivelata un’ ottima decisione, perchè la barca era in ottime condizioni e tutto ha funzionato perfettamente. http://www.penninecruisers.com
Il percorso/itinerario
Sui canali si viaggia a 2-3 miglia orarie, e se ti permetti di accelerare ti trovi subito nei pasticci con gli abitanti delle narrowboats parcheggiate, che non tollerano le onde. Le onde rovinano i margini dei canali! Visto poi che questa zona dello Yorkshire è un’insieme di colline e collinette, bisogna anche calcolare che ogni poche miglia ci si deve fermare alle chiuse. Dunque abbiamo deciso di fare il perscorso Skipton-Gargrave-East Marton-Foulridge, oltrepassare il tunnel di Foulridge e poi tornare indietro.
Il viaggio
Indimenticabile. Dopo lo stress iniziale (le chiuse sono monumentali, e i meccanismi risalgono a fine ‘700: se non stai attento la manovella ti rimuove la faccia) l’acqua ci ha calmati, e la lentezza del mezzo ci ha permesso di assorbire la bellezza dell’ambiente.
Prima della partenza uno dei meccanici di Pennine Cruisers ci ha spiegato come funziona il motore, come mantenere pulita l’elica, e come gestire impianto elettrico e acqua calda (semplice), tutto in strettissimo dialetto Yorkshire, con noi che capivamo un decimo. Fatta la spesa di provvigioni per colazione e pranzo, siamo partiti. La prima fermata è stata alla periferia di Skipton, dove un addetto ci ha mostrato come aprire e ruotare un ponte, poi è venuto con noi fino alla prima chiusa e ci ha insegnato come aspettare che si svuotasse d’acqua, come entrarci con la barca, chiudere i portoni giganti di legno dietro a noi, e riempire d’acqua la chiusa, fino a quando la barca è al livello del tratto successivo di canale; poi aprire i portoni di fronte a noi e proseguire.
Non sarebbe stato Yorkshire senza un cambiamento improvviso di stagione, e alla seconda chiusa, arrivati soli soletti, siamo stati inondati da un bel nubifragio. Per nostra grande fortuna, in attesa di entrare nella chiusa abbiamo fatto due chiacchiere con Sarah e David, due simpaticissimi scozzesi, giovani pensionati, che vivono in barca tutta l’estate ed esplorano un canale dopo l’altro. Ci hanno dato un sacco di consigli utili, non solo su barca e canale, ma anche sui pub in cui cenare e le zone più pittoresche in cui pernottare.
I ricordi più belli
I classici momenti “There will always be an England”: le honesty box lungo il canale dove puoi comprare uova, pane fatto in casa, biscotti etc… Pagando il prezzo indicato sull’apposita cassettina, senza nessun tipo di controlli o lucchetti. Un altro mondo.
Il momento di panico quando il piccoletto (tredici anni), che era rimasto solo in barca mentre noi eravamo andati a visitare un villaggio lungo il canale, ha dovuto gestire una piccola crisi. Il motore non ripartiva, la barca era scivolata dall’altra parte del canale, l’elica del motore era imprigionata da erbacce. Genitori e sorella a fare il tifo dalla riva, lui da solo a disimpegnare l’elica del motore: è stato bravissimo e nel giro di poco eravamo già in partenza.
Il pernottamento più scenografico: all’incrocio fra la Pennine Way e il canale, vicino a East Marton, subito dopo il doppio ponte (un enigma). Abbiamo ormeggiato la barca vicino al ponte, camminato un poco lungo il sentiero della Pennine Way, che di per se` richiederebbe un viaggio intero (429 km a piedi), e cenato ad Abbots Harbour, un ristorantino in località Bank Newton. I prati in quella zona sono vasti e tosatissimi, mantenuti da greggi di pecore sparse un poco ovunque. Abbiamo visto il pastore la sera, con cani e mezzo fuoristrada, che spingeva il gregge verso le stalle, dietro la collina: una bella dimostrazione di tecnica e competenza. Non lontano dal canale abbiamo anche trovato una chiesetta dall’aria abbandonata, dal cui cimitero si vedevano sia il canale con la nostra barca che tutta la zona circostante.
Il fenomeno di ingegneria: il canale che scorre su un ponte che passa sopra al fiume Aire, a metà strada fra Gargrave e Bank Newton. Subito dopo, un ponte sul canale per il traffico di auto. Essere in barca su un ponte ha fatto molto colpo fra le mie giovani truppe.
Foulridge tunnel http://www.penninewaterways.co.uk/ll/ll48.htm: pensare che una volta erano esseri umani che trascinavano le barche in questo tunnel strettissimo ci ha ricordato che la Rivoluzione Industriale non fu certo un periodo a misura d’uomo (non c’era modo che lo potessero fare i cavalli, dunque toccava ai poveretti che non avevano altra scelta).
Lungo un miglio, stretto (ci passa solo una barca alla volta), è completamente buio, e bisogna restare nel mezzo o si rischia di danneggiare la barca. Il semaforo a entrambi gli ingressi ti dice quando puoi passare, ed è meglio sbrigarsi. Il tunnel è quasi perfettamente dritto, e quasi subito si riesce a vedere il puntino di luce all’altro capo. Sopra di te una collina e un intero villaggio, e durante il percorso tutti i brividi di un ghost tour.
Le due cene preferite (all’andata e al ritorno) a Gargrave, Old Swan Inn. Abbiamo imparato una ricetta per il pollo a base di panna e scorza di limone che tutt’oggi resta fra i classici delle nostre cene “En famille”.
Il ritorno
Dopo una notte in B&B http://www.cravenheiferskipton.co.uk/ e una passeggiata mattutina fino all’autonoleggio vicino al centro città, siamo partiti per la terza e ultima fase del viaggio. Saliti in macchina, dopo il rilassamento totale del viaggio in narrowboat, siamo stato colpiti dalla velocità “pazzesca” delle auto, lo stress degli incroci, e il fatto che in venti minuti di macchina abbiamo poi fatto la distanza percorsa nei primi due giorni di barca!
È stato bello anche per i ragazzi imparare che se non si rallenta, non si apprezza la magia di certi posti.