San Francisco è la prima città degli Stati Uniti in cui sono stata. Un po’ insolita per chi non ha mai visto l’America, ma io la sognavo da anni per cui doveva essere la mia prima meta. Ci sono tornata altre volte e me ne sono innamorata ogni volta di più. Di questa città del nord della California mi piacciono i colori delle case, i profumi che cambiano da un quartiere all’altro, i ristoranti che rispecchiano la storia della città e della gente che nel corso degli anni si è stabilita qui.
Pronti a partire per San Francisco?
Come arrivare e come muoversi a San Francisco
Non esistono voli diretti dall’Italia, quindi il trasporto inciderà in maniera non indifferente sul budget: un biglietto dall’Italia può arrivare a costare 800 euro in alta stagione, mentre in bassa stagione si aggira tra sui 400 euro.
Dall’aeroporto di San Francisco, per raggiungere il centro della città l’opzione più economica è la BART, il sistema di trasporto metropolitano che serve la Bay Area. Dal terminal basta prendere un treno con destinazione downtown e scendere a una delle quattro fermate in centro. Il biglietto può essere acquistato alle macchinette automatiche in qualsiasi stazione della BART.
Siccome San Francisco è estremamente pedestrian friendly, il mio consiglio è di spostarsi il più possibile a piedi. In alternativa, ci si può affidare alla MUNI, la rete di bus e filobus che copre l’area urbana di San Francisco. Sono disponibili biglietti da uno a sette giorni, con prezzi dai 22 dollari per il giornaliero ai 43 per l’abbonamento settimanale; possono essere acquistati alle macchinette automatiche presenti alle fermate, oppure presso i rivenditori autorizzati che si trovano un po’ ovunque in città. Ecco dove comprare i biglietti sulla mappa SFMTA
Per le escursioni nella Bay Area, un’ottima soluzione è data dalle linee della BART oppure i traghetti della Golden Gate Ferry che servono diverse destinazioni nella baia di San Francisco. Ultimo ma non meno importante, il mezzo di trasporto che ha reso famosa San Francisco nel mondo: il cable car, il tram storico che collega Union Square con il Fisherman’s Wharf.
Dove dormire a San Francisco
Come ogni grande città, i prezzi degli hotel variano molto, ma San Francisco non è una destinazione economica.
La prima volta ho prenotato in un hotel un po’ spartano, ma con servizi essenziali. Una stanza al Metro Hotel ha un prezzo base di 100 dollari: una tariffa davvero buona per San Francisco, soprattutto tenendo conto che ci sono il bagno in camera e l’aria condizionata. Tra gli aspetti negativi c’è la mancanza di una sala per la colazione e dell’ascensore, ma la posizione sulla Divisadero Street, nel cuore del quartiere hippy di Haight-Ashbury è l’ideale: defilata rispetto alla confusione di Union Square, ma facilmente raggiungibile.
Appartiene a una categoria superiore il Chancellor Hotel, a due passi dalla centralissima Union Square. Questo albergo nel cuore del distretto dello shopping ha uno stile più tradizionale rispetto al Metro Hotel, e le tariffe rispecchiano la qualità superiore (la doppia parte da 200 dollari).
Una delle poche volte in cui ho soggiornato in un hotel di lusso è stata grazie al mio lavoro precedente, che mi ha permesso di dormire in una Junior Suite dell’Hotel Vitale. Un albergo da sogno: ottima la posizione lungo l’Embarcadero, bellissima la struttura dove ogni angolo profuma di lusso understated e di lavanda appena tagliata, favolose le stanze con vista sul Bay Bridge. Per non parlare del kit di benvenuto: un cesto di frutta, cracker, formaggi e una bottiglia di vino californiano in ogni camera. Le tariffe sono da capogiro, con la doppia che parte da 350 dollari a notte. Se potessi permettermelo l’Hotel Vitale sarebbe la mia prima scelta.
Dove mangiare
San Francisco è il paradiso in terra per chi ama mangiare: dalla cucina americana a quella vietnamita, dall’italiana alla cinese.
Per un pasto veloce sul porto è perfetto Boulette’s Larder, all’interno del Ferry Building, dove ogni giorno si svolge il mercato contadino. Molto più classico e tradizionale è il Cafè de la Presse di Grant Avenue: è chiaramente di ispirazione francese ma ne vale la pena per la prima colazione.
Chi ama la cucina cinese non può perdersi Yank Sing che, a distanza di anni, ricordo ancora come il ristorante in cui ho mangiato più che in qualsiasi altro posto. Il cameriere continuava a portare al tavolo piatti e piatti di dim sum, e io non smettevo di mangiarli.
Impensabile andare negli Stati Uniti e non mangiare un hamburger, dunque una tappa da Mo’s Grill è obbligatoria. È un locale spartano, con le tovaglie di plastica e senza servizio ai tavoli, ma si dice che gli hamburger siano i migliori della città.
Nato nel 1979 come ristorante messicano, Zuni Cafè è ancora oggi uno dei pilastri gastronomici di San Francisco. La storia di questo locale di Market Street si intreccia con quella di Chez Panisse, altro ristorante storico ideato da Alice Waters, chef e attivista che ha cambiato il modo di mangiare degli americani, creando a partire dagli anni Settanta una rete di produttori locali. I prezzi non sono popolari, e per arrivare a Chez Panisse bisogna prendere il treno fino a Berkeley, ma è un’esperienza culinaria da fare una volta nella vita.
Non riesco più a risalire alla fonte quindi potrebbe essere una bufala, ma da qualche parte ho letto che San Francisco è tra le 15 città americane con il maggior numero di italiani. Sta di fatto che i nostri compatriotti qui si sono impossessati del quartiere di North Beach, facendone la loro casa lontano da casa. Hanno cercato di ricreare condizioni simili a quelle dell’Italia: negozi di alimentari, tricolori nelle vetrine e alle finestre, macchine italiane e soprattutto ristoranti. Normalmente non mangio italiano all’estero, ma qui a North Beach la cucina italiana al di fuori della madrepatria ha una ragione d’essere. Attenzione però alle numerose trappole per turisti e ai ristoranti con i “buttadentro” che dal marciapiede vi sventolano i menu sotto! Grazie al consiglio di un amico italiano che vive in California da anni, abbiamo cenato da È Tutto Qua, locale tra la Columbus Avenue e la Broadway. Servono piatti semplici, veramente italiani e non trasformati per adattarsi ai gusti degli americani. Dopo la cena, un espresso veloce al Vesuvio, di fronte al ristorante, o al Caffè Trieste, poco oltre, sulla Vallejo Street: pare che in questi due locali gli scrittori della beat generation trascorressero gran parte del loro tempo.
Cosa fare a San Fransisco
Arrivata a questo punto mi rendo conto che servirebbe un articolo a parte per descrivere le cose da vedere a San Francisco, per cui sarò breve, limitandomi a un elenco: in centro Market Square, Union Square, Powell Street, il Fisherman’s Wharf, il Ferry Building, North Beach, Haight-Ashbury, le Painted Ladies e Lombard Street con le sue curve a gomito. Poi i quartieri di Castro e Mission, Dolores Park, Presidio Park e il Golden Gate Bridge. E stavo per dimenticare l’isola di Alcatraz e le Twin Peaks!
Con più giorni a disposizione, si può dedicare del tempo a Berkeley, sede dell’omonima università, oppure a Sausalito, una città colorata in riva al mare dove ho mangiato un ottimo po’ boy di ostriche.
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Sempre: ogni stagione è perfetta. Con temperature che variano tra gli undici e i ventiquattro gradi, è la città ideale anche dal punto di vista del clima. Si sta sempre bene, sia in estate che in inverno. Nei mesi più “freddi” saranno sufficienti una felpa e una giacca antivento per la sera, mentre in estate non fa mai troppo caldo. Quello che non ci si aspetta è che durante i mesi estivi, nel pomeriggio, dal Golden Gate inizia a salire la nebbia che in poche ore avvolge la città. E in un attimo è come la Val Padana a novembre.