Pennellate di giallo, ocra e rosso ruggine, riflessi oro alla luce del sole autunnale e una distesa di foglie che si trasformano in un magico tappeto, questo è l’autunno in Brianza, dintorni di Milano. A pochi passi dal lago di Como e da Lecco.
Tutto questo è foliage.
Non esiste un termine italiano altrettanto sintetico ed evocativo per definire il mutamento cromatico del fogliame degli alberi in autunno. Un fenomeno che coinvolge, ognuna a suo modo, decine di specie arboree. I tecnici lo definiscono ‘cromatismo autunnale’: per tutti, semplicemente, è ‘quando le foglie cambiano colore’. Per noi è autunno stagione dei colori.
Ecco cosa troverete in quest'articolo
# PARCO DI MONZA
Non è necessario spingersi dall’altro lato dell’oceano, nel Maine e nel New England, per lasciarsi incantare dai colori delle foglie d’autunno: basta passeggiare nel secolare parco di Monza per accorgersi di come, in ottobre e in novembre, il verde delle foglie lascia spazio al giallo e all’arancione, trasformando viali alberati e boschi in un paesaggio suggestivo e incantato.
La novità di quest’anno è che la stessa Reggia di Monza ha preparato una mappa interattiva per accompagnare i visitatori alla scoperta degli scenari migliori, suddivisi in base alle tonalità che assumeranno i diversi alberi.
Io vi suggerisco tra gli angoli più suggestivi il “Rondò dei Tulipiferi”, il viale Mirabello dove si possono trovare le querce o il Ginko Biloba, spumeggiante di giallo, situato dietro il Museo Etnologico e l’arancio del Tassodio nei pressi del Laghetto le cui sfumature, riflettendosi sull’acqua, regalano un suggestivo spettacolo.
# VIGNETI NEL PARCO REGIONALE DI MONTEVECCHIA
Montevecchia sorge sulle colline della Brianza orientale ed è circondata da ettari di castagni, querce e betulle che ossigenano il Parco Regionale di Montevecchia e della Valle del Curone, sicuramente da visitare anche per le tracce storiche che ospita. Infatti proprio qui sono stati trovati insediamenti umani risalenti a millenni fa: due accampamenti risalenti all’epoca dell’uomo di Neanderthal e dell’Homo Sapiens.
Per la sua caratteristica collinare e per la localizzazione geografica Montevecchia è sempre stato un borgo molto attivo. Sin dall’epoca medioevale venne iniziata un’intensa opera di terrazzamento, per ottenere maggiore spazio di terra coltivabile. Dalla seconda metà dell’Ottocento ai giorni nostri prospera la viticoltura. I vitigni di Montevecchia, grazie al loro micro-clima, consentono la produzione di favolosi vini “Terre Lariane” IGT. Un periodo affascinante per visitare questo luogo, così poco conosciuto, è proprio l’autunno dove viti e vigne, ancora con qualche frutto, prendono colori nuovi e si possono incontrare anche agricoltori e vignaioli intenti nel loro magico lavoro che trasforma l’uva in vino.
# IL SENTIERO DEI PROVERBI
In Brianza, ma non lo sapevo neanche io, esiste un Sentiero dei Proverbi che gli abitanti del borgo di Lissolo hanno voluto fortemente realizzare per il piacere di riscoprire le radici contadine e profonde di un luogo tanto impregnato di storia e bellezza quanto poco segnalato dalle guide turistiche territoriali e regionali.
L’escursionista, il turista, il viandante possono camminare lungo il sentiero «a corona» (l’anello più breve e tra i più alti del Parco del Curone, segnalato dagli inconfondibili cartelli) si snoda per 2 chilometri partendo dal piccolo centro storico del borgo, percorrendo tutta la via Trieste sino allo sterrato dove una grande bacheca ospita la mappa del «Sentiero dei proverbi».
Il Sentiero dei Proverbi è trapuntato da una sessantina di spesse tavole di legno recanti un proverbio popolare ispirato a un mondo di valori antichi e tradizioni tipicamente brianzole con relativa traduzione in italiano, accompagnato dai simpaticissimi disegni del noto illustratore Filippo Brunello.
# FIUME ADDA, ANCHE IN BICI
L’Adda, il più lungo affluente del Po, attraversa 7 delle province lombarde e in autunno con giochi maestosi di riflessi di foglie e colori si presta benissimo per passeggiate, corse in bici e pic nic. Da non perdere il traghetto di Leonardo da Vinci che unisce la sponda lecchese (Imbersago) a quella bergamasca (Villa d’Adda). Nei weekend è poi possibile anche navigare lungo l’Adda in determinati orari sull’Addarella, una minicrociera di mezz’oretta lungo il fiume, dalla quale si possono ammirare i magnifici colori autunnali.
# LA RACCOLTA DELLO ZAFFERANO
Le coltivazioni di “Zafferano Padano” si trovano nei territori di Ronco Briantino. L’azienda, nata nel 2010 come un’impresa legata al giardinaggio, nel 2011/2012 si è attivata nella produzione di questa pianta. Marco, Alessandra e Fabio condividono passione, forza di volontà, grande disponibilità al lavoro e sono supportati da amici e parenti che hanno creduto in questa scommessa e spesso danno loro “volontariamente” una mano. “… Cerchiamo gente con due mani e voglia di impegnarsi.” Dice, infatti, Marco.
Tanto che in alcune giornate particolari è possibile partecipare addirittura alla raccolta che avviene principalmente in ottobre. L’operazione è semplice ma delicata: la prima fase è la raccolta dei fiori, segue l’estrazione durante la quale occorre aprire il fiore ed “esternarne” lo stigma rosso dove è contenuto il polline.
I soci poi organizzano giornate aperte al pubblico (estive e autunnali) per coinvolgere ed informare cittadini curiosi della coltivazione e della raccolta dello zafferano; un’attività didattico-divulgativa che propone anche la vendita di bulbi con istruzioni per l’uso.
# LA RACCOLTA DELLE MELE E I PRANZI DELLA DOMENICA IN OASI GALBUSERA
30 Km da Milano e da Como Oasi Galbusera Bianca, agriturismo bio e di charme, è una vera proprio Oasi, nella quasi si va perchè si vuole, non è possibile “sbatterci contro” come se fosse in centro città. Lo staff premia questa scelta con un’accoglienza cordiale, con coccole di stile, attenzioni ad ogni cliente e prova in ogni modo ad esaudire i desideri dei visitatori. Ognuno, piccoli e grandi, così si trova subito a proprio agio e comincia a sentirsi “a casa”.
L’autunno poi ha portato due grandi novità.
Da una parte è iniziata la raccolta delle mele che è stata un grande successo; un continuo di persone, arrivate con il passaparola, hanno fatto l’esperienza semplice e quotidiana della raccolta delle mele. Dopo una breve e intensa chiacchierata con Gaetano Besana, proprietario e ideatore di questo posto magnifico, dove di mele se ne coltivano 130 varietà, si può passare all’attività vera e propria e girando tra i meleti si può riempire il proprio cesto. Così famiglie, coppie e semplici viandanti possono, in autunno, raccogliere la quantità che desiderano di mele, vendute a 2 euro al Kg, ed immergersi nella natura ed essere “contadini per un giorno”.
Dall’altra parte il pranzo della domenica, italianissimo e lontano da brunch e lunch offerti in città. Pranzare in Oasi significa prendersi del tempo per se stessi, per la famiglia, gli amici o per il proprio compagno/a, senza lo stress dei tempi ridotti dei ristoranti in centro a Milano, ma riscoprendo il tempo lento del pranzo a casa dei nonni, dove era bello mangiare e stare il più insieme possibile. Senza dimenticare di riscoprire i sapori di una volta sia in chiave tradizionali sia in chiave veggie.
Ogni domenica poi c’è un menù dedicato ad un elemento particolare, nel mio caso, al mais presentato in tavola come polenta, come pannocchia, come farina per il pane. Così il gusto per i prodotti di stagione, la creatività degli chef e la fantasia di un menù tematico sono stati la cornice per un pranzo perfetto, in un luogo perfetto, che anche nelle nebbiose domeniche autunnali coccola occhi, palato e cuore.
La Brianza non la conosco ma questo articolo mi ha incuriosito parecchio, complimenti anche per le bellissime foto.