Una magnifica esplosione architettonica a colpi di cupole e pinnacoli in onore del Santo dei miracoli. Antonio da Padova, all’anagrafe Fernando Martins de Bulhooes, nasce a Lisbona il 15 agosto del 1195. Francescano per vocazione, arriva in Italia.
Muore a Padova dove viene infine sepolto dapprima in una chiesetta e poi nel 1263 nella Basilica a Lui dedicata.
Ecco come arrivare alla Basilica con –> GoogleMaps
Questa Basilica è stata molto probabilmente disegnata e progettata da un frate francescano dalle capacità artistiche di alto livello.
Nel guardare la Basilica si notano gli influssi dell’arte romanica come la presenza di strutture che fortemente ci riportano a San Marco, la Basilica di Venezia.
All’interno si susseguono diverse Cappelle, tra cui quella che ospita i resti del Santo, la famosa Cappella delle Reliquie: contiene la lingua incorrotta, l’apparato vocale e altre reliquie del Santo.
L’altare tomba del Santo è invece ospitato nella Cappella dell’Arca.
Nella sezione del presbiterio e dell’Altare Maggiore, spiccano in tutta la loro solennità i capolavori pittorici di Donatello.
All’interno della Basilica, la cappella della Madonna Mora è un prezioso resto dell’antica chiesetta di Santa Maria Mater Domini, che fu donata nel corso del 1200 al Santo e che per lui fu sede della prima sepoltura.
Qualche curiosità su questo luogo, iniziando da come i padovani, amorevolmente hanno ribattezzato la Basilica “il Santo”.
I simboli che caratterizzano la figura di Sant’Antonio sono il giglio, il pane e un libro.
A Sant’Antonio dobbiamo un famoso detto popolare che sicuramente conoscete, “le catene di Sant’Antonio”.
Si trattava di vere e proprie catene di lettere e messaggi, spediti a quante più persone possibile, per ottenere aiuti ultraterreni.
Ancora una particolarità della Basilica, l’orologio che batte le ore due volte.
Si trova sulla destra lungo la navata centrale, si tratta di un orologio astrale che per aiutare la vita dei religiosi rintocca l’ora, due volte all’ora.
Per una Basilica così maestosa, ci voleva un complesso campanario di altrettanta importanza. La struttura è infatti dotata di un meraviglioso concerto di 8 campane rigorosamente accordate tra loro.
Per rimanere in tema di stranezze, sappiate che le mura della Basilica, celano una inquietante leggenda. Sul lato destro dei muri, si vede l’impronta di uno zoccolo, la leggenda lo attribuisce al diavolo!
Di questa leggenda ne esiste però, una versione più terrena, che sembra attribuire questa orma a un ciabattino padovano, che diede un bel calcio al muro mentre la calce era ancora fresca, perchè non era stato pagato.
Magica, bella e affascinante, Padova e i suoi tesori sono degni di diventare meta di uno dei nostri viaggi.
Se cercate un itinerario completo e dettagliato, di seguito troverete il link al nostro articolo dedicato: Basilica di Sant’Antonio a Padova.
Ecco il link al sito ufficiale –> http://www.santantonio.org/it/basilica
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