Cosa fare e vedere al lago d’Iseo

Natura, sport, arte, cultura, eventi, shopping, buona cucina e ottimi vini: il lago d’Iseo è tutto questo e ancora di più. Per aiutarvi a scoprire questo piccolo gioiello incastonato tra le prealpi orobiche, a metà strada tra Bergamo e Brescia, abbiamo deciso di proporvi un piccolo tour tra Sulzano e Monte Isola. Questa volta andiamo alla scoperta del basso lago, ecco cosa vedere.

# Visitare Sulzano

Giungendo in battello si possono ammirare le ville signorili di fine ‘800 e degli inizi del ‘900 che si affacciano sul lago alle due estremità del nucleo più vecchio.

Appena sbarcati, si è accolti da un piccolo giardino pubblico ed un grazioso porto turistico. Percorrendo il tratto di via Cadorna a sinistra dell’imbarcadero ci si immette nel borgo antico, reso caratteristico da lampioni di vecchia foggia, da abitazioni che scavalcano la via, da portali in pietra.

In corrispondenza della minuscola chiesa di S. Elisabetta si apre un piccolo sbocco al lago, dove si possono ascoltare lo sciabordio delle acque e godere della vista della vicina Monte Isola. Poco oltre, un pittoresco porticciolo.

A quel punto si può dare un’occhiata a via Molini, il cui nome ricorda il tempo in cui vi erano numerosi mulini (ora pressoché scomparsi) alimentati dalle acque di un torrente.

# Vedere Monte Isola

La serenità è la caratteristica principale di Monte Isola. Nasce dai riflessi luminosi delle acque, dalle foglie argentate degli ulivi, dagli ariosi spazi che ci circondano. Nasce dai suoni che ascoltano i visitatori: le onde del lago, il vento, il canto degli uccelli, le voci dei bambini che giocano per le strade, le campane. Nasce dagli aromi dei fiori, del legno bruciato nei camini, del pesce pescato o cucinato.

Il lavoro scandisce il tempo: di chi si dedica all’agricoltura, dei costruttori di case o di barche, dei pescatori, delle donne che annodano le reti.

Peschiera Maraglio è l’imbarcadero principale, con negozi, bar, ristoranti, gelaterie e birrerie all’aperto. Mantiene ancora le caratteristiche di un borgo di pescatori con alcune dimore signorili; è dominato dall’elegante Castello Oldofredi e dalla parrocchiale di S. Michele (sec.XVI).

Carzano è l’altro importante imbarcadero. Borgo antico affacciato sul lago, ha bar, ristoranti e porticcioli caratteristici con ormeggiate le barche da pesca.

# Cosa mangiare

Il Sebino, la Franciacorta e la Valle Camonica vantano una tradizione enogastronomica d’eccellenza, un connubio particolare che nasce da un territorio variegato sia dal punto di vista morfologico che climatico ma anche da tradizioni che si tramandano da generazioni.

Avventurarsi nei tanti ristoranti, osterie e agriturismi presenti significa allietare il palato con una varietà di piatti tipici di lago, di montagna e delle colline franciacortine. Il Lago d’Iseo può vantare alcuni prodotti tipici di grande interesse nella moderna gastronomia, come i prodotti della pesca nel lago; l’olio di oliva ottenuto dagli ulivi delle colline; i formaggi delle località montane e i vini rinomati della vicina Franciacorta.

# Barcaioli Monte Isola

L’isola di Loreto è uno scoglio di roccia su cui fu costruito un chiosco di suore clarisse, luogo di penitenza e di preghiera.  L’isola di Loreto fu poi abbandonata dalle suore nel 1500.

Di quest’isola purtroppo non si hanno molte informazioni si sa che apparteneva alla duchessa Quiete Bevilacqua la Masa e che fu uno dei premi della grande lotteria tramutato poi in denaro a seguito di una convenzione con la banca nazionale.

Una volta morta la duchessa l’isola passò nelle mani del suo erede, l’asilo quiete Bevilacqua La Masa con sede in Verona.

Nel 1907 quiete Bevilacqua vendette l’isola all’ammiraglio Richieri il quale sulle rovine del chiostro fece costruire l’attuale castelletto.

Ora l’isola è di proprietà di un impresario bresciano, sconosciuto, e non è visitabile almeno di non essere invitati ad eventi privati e super esclusivi.

Dell’Isola di San Paolo invece non si sa quasi niente fino all’anno mille.

Nel 1091 due fratelli Longobardi cedettero l’isola all’abazia di Cluny in Francia, da qui l’isola passò dai Cluniacensi ai Francescani che costruirono un monastero e una chiesetta adiacente.

Punto di sosta per coloro che commerciavano nella rotta Lovere-Iseo-Sarnico e per i pescatori, ai quali i frati insegnarono la tecnica dell’essicazione del pesce per poter avere scorte di cibo quando il lago era poco pescoso.

Nel 1868 l’isola passò nelle mani delle suore di carita di Lovere che ne fecero un lazzaretto nel periodo in cui sull’isola imperversava il colera.

Nel 1883 le suore la cedettero a Luigi Galbiati che ne fece un hotel che divenne però un osteria di dubbia fama. Luigi Galbiati fu costretto a vendere l’isola che passò nelle mani di Carlo Trabattoni che distrusse il monastero e costruì una modesta dimora di 2 piani e 7 vani.

Nel 1916 l’isola fu acquistata dalla famiglia Beretta, costruttori d’armi nella nostra zona, che ne sono attualmente i proprietari.

# Dove dormire

L’Hotel Rivalago è una soluzione ottimale se si vuole alloggiare in un delizioso hotel davvero pieds dans l’eau a Sulzano (a due passi dall’imbarcadero per Monte Isola). Noi abbiamo alloggiato in una camera panoramica sul lago; dove l’interno shabby chic e il fascino della natura fuori sono un connubio veramente perfetto.

In tardo autunno non si può usufruire delle due piscine esterne, ma del dehors dove pranzare e cenare. Il menù cambia giornalmente e ci sono prelibatezze stagionali ad ingolosire gli ospiti insieme agli immancabili vini della Franciacorta.

Dettaglio non da poco per la piccola Sulzano è la presenza di un parcheggio privato per tutti gli ospiti dell’hotel.

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