Piazza Castello Torino

Piazza castello Torino
Di chensiyuan - chensiyuan, CC BY-SA 4.0, Collegamento

In quest’articolo troverete la storia di Pazza Castello a Torino dal primo secolo avanti Cristo fino al giorno d’oggi.

Piazza Castello venne costruita attorno al primo secolo dopo Cristo quando al tempo era solamente il piazzale d’ingresso della porta Praetoria dell’antico insediamento romano chiamato Julia Augusta Taurinorum. 

Con il passare del tempo arriviamo fino al medioevo quando questa porta venne rinominata Fibellona, costituita di due torri esadecagonali, delimitate dalle mura di cinta che si estendevano dove oggi si trova via dell’Accademia delle Scienze. 

La porta subì numerosi attacchi da parte dei barbari, specialmente durante il periodo del Ducato Longobardo. Proprio in quel periodo fu edificato il primo edificio che diventerà in un secondo momento il Palazzo Reale. 

Nel 1276 il marchese di Monferrato Guglielmo Settimo fece demolire la struttura romana e al suo posto edificò una residenza fortificata oggi chiamata “la Cassaforte” che fu successivamente fortificata assumendo le sembianze di Castello. È infatti proprio da questo castello che prende il nome la piazza.  

Le 4 torri poste agli angoli della struttura vennero aggiunte attorno al 1350 da Ludovico di Savoia e due secoli dopo la “piazza” era ancora divisa in tre aree ben distinte: la zona antica caratterizzata dalla presenza del Decumano (l’attuale via Garibaldi), la spianata verso il Po ( l’odierna via Po), e l’area della Chiesa di San Lorenzo oggi comunicante con il Palazzo Vescovile.

Nel 1563 la capitale dello Stato Sabaudo fu trasferita da Chambery’ a Torino e da quell’anno iniziò la costruzione di un nuovo sistema di difesa della città dove iniziarono a sorgere i più importanti edifici storici che rendono Torino unica nel suo genere. 

La piazza è ricca di portici e tra i più antichi troviamo quelli che dal popolo venivano chiamati “Portici di Fiera” perchè venivano usati per eventi come le feste popolari di Casa Savoia, la festa patronale di San Giovanni o Il Carnevale.

Il bel palazzo situato sulla zona destra di via Dora Grossa ristrutturato nel 1750 venne utilizzato prima dai militari, successivamente dalla Regione. Il palazzo adiacente, al tempo proprietà dei dei marchesi di San Germano, divenne il celebre hotel Trombetta, conosciuto per aver ospitato nel 1861 le delegazioni delle regioni che unificarono l’Italia. L’hotel al giorno d’oggi purtroppo non esiste più.

Per dare continuità alla simmetria naturale della piazza, la facciata della chiesa di San Lorenzo (cappella della Sacra Sindone) – sebbene progettata dal Guarini- non fu mai costruita. 

Ascano Vittozzi fu incaricato di disegnare la forma della piazza nel 1583. Fu quindi prevista un’area di 40000 metri quadrati delimitati da una tra le vie porticate più grandi della città, seconda solo a Piazza Vittorio Veneto. Lo stesso Ascano Vitozzi progetto i due palazzi di cui vi ho parlato in precedenza. 

Dalla morte di Vitozzi nel 1615 i lavori passarono in mano a Caro Castellamonte che completò l’opera costruendo i portici del lato meridionale. 

La costruzione di Palazzo Reale invece subì moltissimi ritardi e all’epoca furono creati solamente i giardini. I lavori si interruppero nel 1630 per la peste. I Savoia in quel periodo furono troppo impegnati per preoccuparsi dei lavori dato che al tempo attriti politici sfociarono in una guerra civile che terminò solo nel 1640. 

Di HieuMarcoOpera propria, CC BY-SA 4.0, Collegamento

Nel 1643 Madama Cristina di Francia ( madre di Emanuele di Savoia) diede il via ai lavori che terminarono con il palazzo Reale, così come lo vediamo oggi. 

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