Vi state chiedendo quali sono le migliori cose da fare nella città lagunare oltre visitare i luoghi che l’hanno resa famosa in tutto il mondo? Domanda difficile quanto soggettiva, visto l’immenso panorama artistico, culturale e storico che la città di Venezia è in grado di offrire. Premesso ciò, ecco qui di seguito la mia personale classifica (diciamo da quasi “local”) sulle 15 imperdibili cose da fare a Venezia.
Ecco cosa troverete in quest'articolo
1 – Visitare un Ridotto veneziano o Casino
Venezia è una città ricca di storie e di glorie riconducibili a quando era conosciuta come Serenissima. Sicuramente è il Settecento il periodo aureo di Venezia e proprio durante questo secolo, i casini (o ridotti veneziani) erano i posti più frequentati dai ricchi veneziani.
Si può affermare che i ridotti erano le location dell’allora movida cittadina dove si viveva la notte tra giochi d’azzardo e incontri di sesso. Ovviamente, per celare la propria identità, quasi tutti i convenuti erano abituati ad indossare una maschera per nascondere il proprio volto.
Anche se la Repubblica di Venezia proibì i giochi d’azzardo per questioni morali, l’effetto non frenò affatto l’interesse per carte e dadi.
Tra i tanti ridotti veneziani, ancora oggi è possibile visitare i luoghi dove questi erano ubicati come il Casino Sagredo a Santa Sofia, il Casino Venier, il Casino Contarini, il Casino Zane in zona Frari, il Casino degli Spiriti, il Casino Dandolo e il Casino del Commercio in Piazza S. Marco.
2 – I Giardini segreti di Venezia
Visitare Venezia non si deve tradurre solo con le tradizionali visite di San Marco, Rialto, il Ponte dei Sospiri e altri luoghi famosi, soprattutto perché la città lagunare nasconde delle vere e proprie delizie misteriose, come dei meravigliosi giardini nascosti agli occhi dei turisti disattenti. Il tessuto urbano particolare non consente di trovare ampi spazi destinati al verde ma, all’interno di palazzi nobiliari, ce ne sono diversi e tutti sviluppati in modo verticale.
A testimonianza di quanto fosse diffuso questo amore per il verde è sufficiente citare quanto scritto da Sansovino che nel XVII secolo contò una cinquantina tra orti e giardini nel sestiere di S. Croce, ben trentanove a San Marco, una quarantina a Cannaregio, una trentina tra Dorsoduro e S. Polo e una cinquantina a Castello.
Lo spopolamento sofferto dalla città durante il secolo scorso ha provocato la distruzione di gran parte di queste oasi verdi ma è tutt’ora possibile ammirarne qualcuna ancora in essere dove oltre alle piante è possibile vedere statue e fontane che le ornano.
Questi sono i Giardini segreti che è ancora possibile visitare: il Giardino della Casa Cardinal Piazza, il Giardino del Casino degli Spiriti, il Giardino di Ca’ Morosini, gli Orti della chiesa di S. Francesco della Vigna e il Giardino della Scuola Vecchia della Misericordia.
3 – La porta della Botte
Non tutti si aspettano che, tra le cose da vedere a Venezia ci sia una porta. La si trova proprio dietro al ponte di Rialto al civico 456 ed è una porta che presenta una forma che non passa inosservata. Infatti, la parte inferiore è molto più larga rispetto al resto e la ragione è quella che era così fatta per permettere alle botti di vino di essere rotolate per farle entrare dentro l’edificio.
Infatti questo era un palazzo di proprietà della Confraternita dei Boteri (gli artigiani che costruivano le botti per il vino) come si nota dagli altorilievi che raffigurano una botte e che si trovano su alcuni pilastri nei pressi della Pescarìa.
4- La ruota degli Innocenti al Monastero della Pietà
È una delle rare ruote degli innocenti ancora visibili nel Vecchio Continente e si trova a Calle della Pietà dove un tempo c’era la chiesa della Pietà ed il monastero, che oggi fanno parte dell’hotel Metropole.
La porta era destinata a quelle mamme che non sarebbero state in condizione di allevare il loro bambino e che, per questo, erano costrette ad abbandonarlo. La ruota, grazie al suo meccanismo, permetteva di lasciare il piccolo in assoluto anonimato, in quanto una volta messo il neonato all’interno della culla e fatto suonare la campane che avvertivano le suore di un nuovo arrivo, la mamma poteva allontanarsi senza essere vista da nessuno.
Vicino alla ruota, sotto l’altorilievo che mostra la Vergine con Bambino, è possibile notare una fessura e la scritta “offerta agli esposti” dove potevano essere fatte delle donazioni per aiutare il monastero al mantenimento di tutti gli orfani ospitati.
5 – Mangiare nel quartiere delle Carampane
Tra le cose da fare a Venezia c’è anche quella di mangiare in uno dei ristoranti veraci della città come la Trattoria Antiche Carampane.
Questo locale per la sua posizione tra il mercato del pesce di Rialto e Campo San Polo, nascosto tra un intreccio di calli, è di quelli in cui ci si va solamente se qualcuno del luogo lo indica e non certo perché “turistico”.
Infatti la clientela è formata da veneziani e da pochi turisti che lo hanno scoperto tramite il passaparola. L’ambiente è famigliare e molto informale e le sue proposte prevedono solamente pesce freschissimo acquistato dal titolare la mattina presto e la controprova è data dal fatto che sia di domenica che di lunedì la trattoria rimanga chiusa perché impossibile trovare pesce fresco per via dei giorni di festa dei pescatori.
In estate è anche possibile sistemarsi in uno dei pochi tavoli all’aperto.
6 – Alla scoperta delle pozioni segrete
Tra la calle dello Spezier (farmacista) e Campo Santo Stefano, proprio dirimpetto alla farmacia che si trova all’angolo, è possibile vedere qualcosa che si trova sulla pavimentazione.
Si tratta di uno dei tre buchi che durante il tempo, hanno lasciato i calderoni usati dai farmacisti di allora per la preparazione dei una pozione dal nome “Teriaca”. Questo preparato aveva la fama di guarire da molte malattie e in città, solamente una quarantina di farmacie avevano l’autorizzazione per la sua preparazione.
La pozione vedeva l’utilizzo di alcuni ingredienti particolare come la polvere di vipera, l’oppio e il corno di liocorno (anche se realmente venivano utilizzati denti di narvalo) che venivano macerati insieme ad alcune spezie orientali. Il tutto doveva essere esposto alla visione dei veneziani per tre giorni al fine di far constatare a tutti l’autenticità degli ingredienti come le vipere vive.
Il Magistrato della Sanità provvedeva poi a realizzare alchemicamente il decotto che, tra l’altro, era utilizzato contro la peste, la tubercolosi e le punture di scorpione.
Nel Seicento la Serenissima godeva di fama internazionale per via della fabbricazione della Teriaca che veniva esportata oltre che in Europa anche in Armenia e in Turchia.
7 – Fare la spesa come un vero veneziano
Trovandovi a visitare Venezia fate un salto all’interno del carcere femminile ubicato sull’isola della Giudecca dove è possibile trovare un’area di circa seimila metri quadrati usati come orto dal vicino Convento delle Convertite. È conosciuto anche come “orto delle meraviglie” ed è lavorato da una dozzina di detenute senza l’aiuto di nessun macchinario e di prodotti chimici.
Dal 1997 ogni giovedì dalle 9 alle 10, i veneziani che ne sono a conoscenza si recano ad acquistare verdura e frutta biologica al 100% proveniente proprio da questo orto direttamente presso una bancarella che si trova nelle adiacenze del carcere.
Ovviamente essendo una produzione molto ridotta, questa è destinata ad esaurirsi in breve tempo ed è consigliabile mettersi in fila ancor prima dell’orario di vendita per essere certi di poter comprare qualcosa.
8 – Visitare lo Squero di San Trovaso
Lo squero è il tradizionale quartiere dove le imbarcazioni veneziane vengono costruite oppure riparate ed è l’unico posto dove nasce la gondola.
Com’è facilmente intuibile si tratta di un lavoro artigianale in via di estinzione ma lo Squero di San Trovaso è tra i più antichi di Venezia.
La sua origine risale al XVII secolo e da allora fino ai giorni nostri, lo Squero continua la sua opera di costruzione di imbarcazioni tipiche veneziane; ciò che lo rende curioso agli occhi dei visitatori è il particolare stile architettonico con il quale fu costruito che assomiglia in modo impressionante ad una casa in montagna più che ad un edificio lagunare.
In pochi sanno che lo Squero fu voluto in questo modo per via della provenienza degli operai che vi lavoravano e che erano tutti originari del Cadore, zona di produzione del legno che veniva usato per la costruzione delle gondole.
Presso lo Squero di San Trovaso è possibile ammirare l’abilità degli artigiani alle prese con la costruzione delle gondole che vengono realizzate interamente a mano in base alle richieste avanzate dal gondoliere.
La visita deve essere prenotata se la si vuole effettuare direttamente all’interno dello Squero oppure, dalla riva opposta, è sempre possibile vedere gli squeraroli intenti nel loro lavoro.
9 – Libreria Acqua Alta
Non è una destinazione tanto segreta ma meritevole di essere inserita nella speciale lista di cosa visitare a Venezia. Si tratta di una delle più belle (e singolari) librerie di tutto il mondo, dove i libri sono sistemati all’interno di vere gondole e di vasche da bagno per essere protetti in caso di acqua alta.
Fotografata da chiunque passi davanti ai suoi locali per questa sua caratteristica, la Libreria Acqua Alta propone libri davvero introvabili, libri antichi e rare edizioni fuori catalogo soprattutto che vertono su tematiche veneziane.
Scenografica la scala composta solo da libri che domina la minuscola corte interna, che merita di essere vista perché offre un delizioso panorama sui canali.
10 – Campo Santa Margherita
Nel sestiere di Dorsoduro, Campo Santa Margherita è il luogo dove si svolge la movida sia di giorno che di notte. Si trovano molti locali e ritrovi che richiamano studenti universitari e non solo, che amano chiacchierare di fronte al tradizionale spritz oppure sorseggiando un’ombra bella gelata.
Nel corso del tempo il campo è divenuto una meta obbligata prima di andare a cena oppure dopo un esame universitario e, per questi motivi, è particolarmente animato.
11 – La vera vigna di Venissa
Se state scrivendo la lista di cosa vedere a Venezia aggiungete la visita della vigna di Venissa. Vi basterà attraversare un ponte che unisce la famosa isola di Burano (quella famosa per la lavorazione dei merletti) con Mazzorbo ed entrerete in un mondo incantato capace di sorprendervi. Sono pochi i turisti che conoscono l’origine di questa vigna che regalava quell’uva dalla quale si produceva il Dorona, un vino speciale molto apprezzato da tutti i Dogi della Serenissima.
Ancor oggi, grazie a questa antichissima vigna, si realizza un vino particolarmente amato dagli enologi e dai critici enogastronomici. La Vigna Murata è protetta da un altissimo muro di cinta ma è possibile passeggiare tra i filari di vite per vivere una insolita atmosfera che facilmente vi farà dimenticare tutti quei “turisti vuoto a perdere” che si affannano davanti al Ponte dei Sospiri o a Piazza San Marco.
Se volete regalarvi una serata speciale potete approfittare delle proposte gastronomiche di un ristorante gourmet che si trova presso la tenute Venissa.
12 – Conoscere il Sestiere Castello
Sicuramente è il quartiere più veneziano tra tutti e, in passato, il Sestiere Castello fu l’orgoglio della Repubblica della Serenissima.
Non cercate negozi di souvenir dozzinali e ristoranti che propongono menù turistici a prezzo fisso ma, al di fuori della folla dei vacanzieri mordi-e-fuggi, potrete conoscere atmosfere rarefatte che vi faranno apprezzare la Venezia di un tempo passeggiando tra campi e campielli dove sono ancora presenti quelle che un tempo erano le “boteghe”: negozi dove gli abitanti erano soliti fare la spesa del giorno.
A Castello si trova anche l’Arsenale, ossia quello spazio dove un tempo venivano costruite le imbarcazioni e le navi che la Serenissima avrebbe usato per confermare la sua potenza militare e commerciale dell’allora Repubblica Marinara.
Arsenale è oggi sede delle Biennali di Arte e di Architettura e luogo dove trova spazio un interessante Museo Navale che raccoglie gondole ed antiche imbarcazioni veneziane. Un suggerimento: proseguite la visita raggiungendo i bellissimi Giardini dell’Arsenale e di Sant’Elena e parcheggiatevi su una panchina ammirando la laguna che vi è dinnanzi.
13 – Isole della Laguna di Venezia
Un itinerario molto interessante è quello che vede la visita di alcune isole della laguna di Venezia, che possono essere esplorate tanto in bicicletta che in barca. Turisticamente sono note le piccole isole di Murano (famosa per la lavorazione del vetro), Burano (famosa per la lavorazione di merletti) e la caratteristica Torcello (conosciuta come isola dei pescatori) ma la laguna annovera anche altre isole di unica bellezza come San Francesco del Deserto, Lazzaretto Nuovo, Sant’Erasmo, San Lazzaro degli Armeni, Mazzorbo, Pellestina, Vignole e Certosa.
Fuori dalle rotte turistiche, queste isole regalano antichi borghi, chiesette ed eremi, insoliti musei e tanta storia millenaria.
Gli amanti del cicloturismo possono sfruttare percorsi organizzati a Sant’Erasmo e Pellestrina così come gli appassionati della natura e del birdwatching possono esplorare aree naturali protette come l’Oasi Dune degli Alberoni (a Lido di Venezia) oppure la Riserva di Ca’ Roman (sull’isola di Pellestrina).
Facendo un sunto delle caratteristiche delle isole della laguna possiamo annotare le seguenti descrizioni:
-l’isola di Sant’Erasmo, la più estesa della laguna settentrionale era lo storico orto della Serenissima e si può esplorare in bici oppure a piedi;
– l’isola di Mazzorbo, caratterizzata da vigneti e frutteti e popolata di colorate case rurali;
– l’isola delle Vignole, preferita dai veneziani per le loro scampagnate e per le tipiche trattorie con pergolato e giardini.
14 – Tour serale tra leggende e fantasmi
Soprattutto se è la prima volta che andate a Venezia e se avete scelto di soggiornarvi, per scoprire un volto insolito di questa città potete acquistare una escursione organizzata che vi farà conoscere un itinerario enogastronomico al quale seguirà una passeggiata alla scoperta di leggende e misteri di Venezia.
La serata incomincerà con un primo aperitivo e con la visita di tre bacari, ossia quei tipici locali veneziani dove insieme ad un bicchiere di vino assaggerete i famosi cicchetti (piccoli antipasti come crostini, fritti, spiedini caratteristici della cucina veneziana).
Si avrà modo di esplorare una Venezia senza folla e vivere la sua vera atmosfera come dei veri veneziani.
Dopo aver degustato vini locali e cicchetti fatti in casa nei tre bacari più famosi di Venezia, si proseguirà con un tour che vi condurrà nella città misteriosa dove leggende, miti e storie vi saranno narrate da una esperta guida turistica mentre percorrerete calli e campielli.
Verrete a sapere storie di fantasmi, aneddoti, racconti ed irrisolti enigmi che da sempre accompagnano una Venezia tra Castello, Cannaregio e Rialto e che vi trasporteranno sulle ali del mistero e della fantasia.
Il particolare tour serale avrà inizio in Campo San Bartolomeo nei pressi del Ponte di Rialto per proseguire alla ricerca dei sapori (vino e cicchetti) e dei misteri (le oscure leggende di Venezia).
15 – Creare la tua maschera di Carnevale in un atelier artigianale a Venezia
Famosa per il suo Carnevale, le maschere sono l’emblema di Venezia da sempre. Non solo Arlecchino ma anche il Dottore della Peste e la Bauta e non solo.
Nel tempo anche l’utilizzo della maschera si è modificato e basta pensare a quando, al tempo della Serenissima, la maschera veniva regolarmente sfruttata per celare il proprio viso durante incontri segreti tanto da indurre i Dogi a proibirne l’uso.
Tuttavia ancor oggi la sua creazione è rimasta quella di un tempo: scheletro di cartapesta come base e decorazioni e colori a seconda della creatività dell’artigiano che la può arricchire con piume, strass, perline ect.
Se tutto questo vi affascina, nelle vicinanze del ponte di Rialto c’è un piccolo atelier dove abili artigiani, potranno insegnarvi le tecniche di creazione delle maschere e la loro decorazione. Non si tratta solo di una dimostrazione ma di un vero e proprio corso dove sarete voi a creare la vostra maschera.
Potrete scegliere tra un corso di sola decorazione (della durata 2 ore e 30 minuti) dove, dopo aver scelto la vostra maschera, la andrete a decorare secondo i vostri gusti utilizzando i materiali messi a disposizione dall’atelier; oppure il corso di creazione e decorazione (durata due giorni) dove realizzare il modello di maschera in cartapesta seguendo le indicazioni degli artigiani e, il giorno seguente, decorarlo secondo il vostro gusto.
Dove dormire? Ecco tutti gli hotel a Venezia con disponibilità. Clicca la mappa.
Bellissimo articolo su questa città favolosa! Tutti questi luoghi sono magnifici ma poco conosciuti, perché non compaiono normalmente negli itinerari turistici. Però a sono proprio questi che rendono Venezia una città unica e affascinante!
Complimenti, suggerimenti fuori schema ma molto interessanti, alcuni li visiterò di persona! Ciao
Le pozioni?! Adoro. Partirei ora solo per quello e per le maschere. Chissà che esperienza incredibile deve essere. Un viaggio nella storia della città, mettendo proprio mano e creando qualcosa di unico. Grazie per questi spunti!